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La solitudine....


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12 risposte a questa discussione

#1 Johnny

Johnny

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Inviato 06 giugno 2007 - 10:13:38

....che non è l'hit strappalacrime :14: di Laura Pusini, quella dove Marco
se ne è andato, ma qualcosa di ben più sinistro (oddio, dipende dalla
situazione e dai punti di vista).

:unsure:

Appurato che stai male e che quindi non sei in grado di svolgere
anche le più semplici mansioni, figuriamoci affrontare una giornata
lavorativa tipo, con spostamenti, problemi, arrabbiature, ancora problemi
e nuovo spostamento, la società ti emergina e ti ritrovi..."solo".
Ma "solo" per modo di dire: la tua patologia ti accompagna in ogni dove
ed in ogni momento facendo spesso sentire la sua voce stridula
e la sua presenza ingombrante ed inopportuna.
Ma comunque, materialmente, "solo".
Il mondo va avanti anche senza di te, ti senti vittima di una sorta di
selezione naturale per la quale il "debole" è emarginato ed il "forte"
e produttivo, colui che guadagna per poi spendere, è l'incontrastato
ed invidiatissimo protagonista.
I tuoi amici sono forti, i tuoi parenti sono forti, i tuoi genitori seppur
anziani sono incredibilmente assai più forti di te, la tua compagna è
abbastanza forte, e speri che lo rimanga a lungo.
Tutti questi "energumeni" alla mattina escono e ritornano la sera....
Tu che sei debole alla mattina non esci e ti devi inventare di sopravvivere,
in qualche modo.
Io ho dei seri problemi di fantasia, faccio fatica pure ad inventarmi
un benchè minimo "qualcosa" da fare.
Solo di rompere le scatole a voi mi viene dire... ;)

Chiedo lumi a voi, perchè dicono che domandare è lecito ecc...
Cosa fate durante la giornata?
Avete la fortuna di avere qualcuno che vi faccia compagnia?
Che vi accudisca? Che vi porti in giro?
Che se c'è da andare, perchè c'è sempre da andare, vi accompagna
in macchina?
Se no, come avete risolto il problema della SOLITUDINE
(che come diceva il buon Blasco "....ammazza anche i duri")?
Io (non scherzo) avevo pensato addirittura ad una badante,
che magari mi facesse anche da autista...
Economicamente sarebbe un dramma, ma la situazione è effettivamente
seria: non riesco a pulire casa, non riesco a far la spesa, a cucinare e
se per caso devo andare ad una visita o semplicemente a fare
la fila al CUP divento tipo gatto idrofobico..... ;)

La solitudine, comunque, non la interpreto solamente dal punto di vista
pratico: la solitudine è soprattutto una piaga morale, difficile da accettare
e difficile da rendersi amica....
Voi, per chi la conosce e per chi ha imparato a conviverci, sapete
indicarmi in che modo io e lei si potrebbe diventare amici?


:blink:

Messaggio modificato da Johnny, 06 giugno 2007 - 10:14:26


#2 vivolenta

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Inviato 06 giugno 2007 - 10:39:11

mi prendo un pò di tempo da anni convivo con me stessa essendo il mio con-sorte tutto fuorchè rilassato e lungi da me l'idea che si adegui al mio non vivere lo sprono a fare, non vivo dove sono cresciuta ma in piccolo paesino, non guido e ho dovuto chiudere con il lavoro.. ci sentiamo dopo..
Meglio cinghiale che pecora

#3 deborah72

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Inviato 06 giugno 2007 - 13:49:13

Io son tornata a lavorare.
Quando ero a casa, mi sentivo depressa perchè spesso da sola.
Gli altri avevano sempre da raccontare di questo e di quello, li invidiavo perfino delle liti col capo.
Io potevo solo parlare dei nuovi dolori e del fatto che dovevo dormire sempre più tempo, per poi sentirmi comunque sempre più stanca.
Mi son trovata un hobby, composizioni con fiori secchi. Ricamo e lettura.E.... scrivevo tantissimo, un ottimo aiuto psicologico.
Ora che lavoro, gli hobby sono lì e proprio di tanto in tanto ho tempo di fare qualcosina.
Leggo sempre molto, mi affascina la patologia forense.
Sopratutto ho ripreso a litigare col capo.
Se ci impegnasimo di più a fare il bene, piuttosto che a stare bene, forse riusciremmo anche a stare meglio

#4 vivolenta

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Inviato 06 giugno 2007 - 14:06:52

ci ho messo qualche ora.. :unsure:



Fortunatamente vivo con colui che chiamo con-sorte, non siamo sposati ma mi pare il termine appropriato, la nostra è una storia ormai ventennale e conviviamo da piu o meno 15 anni, è una persona che mi piace, un essere umano con una grande sensibilità e una natura generosa è un grande Amico e io sono ancora innamorata ( e anche lui me lo dimostra quotidianamente), con questa premessa parrebbe che le cose fossero buone e invece no, perché l’Amore è un meraviglioso mistero e in quanto tale l’amare ti porta a desiderare il meglio per chi ami e allora mi rattristo perché per lui mi ritrovo a desiderare una vita migliore che non quella che si obbliga a fare dovendo fare i conti, suo malgrado, con la mia non-vita, i figli che non sono arrivati il dover campare con il suo stipendio eccetera eccetera…..( lament lament..)
Detto ciò, come ho risolto il problema solitudine
non credo si possa risolvere, il fatto sta che chi vive con le energie ha la possibilità di svagarsi, perché lavorando può economicamente permettersi di sviare l’attenzione dai propri problemi anche di tipo esistenziale, perché ha l’energia per fare ( hobby, volontariato, uscite con amici, viaggi… quanto mi piacerebbe viaggiare.. Visitare l‘asia,il sudamerica…) cose che richiedono energie che chi come me ha riserve limitatissime vorrebbe tanto ma sa di non riuscirvi, ogni cosa richiede energia, se non è fisica è mentale, e quando non ne hai non ne hai. Anche pensare stanca.

Tutto il tempo che si trascorre con se stessi porta alla consapevolezza della condizione di estrema solitudine che ogni essere umano si trova ad affrontare presto o tardi nella vita, tale consapevolezza si dovrebbe affrontarla in età matura perché affrontarla prematuramente può essere di difficile gestione e modificare radicalmente la personalità di una mente che avrebbe bisogno di nutrirsi di speranze e sogni. Il vero problema è la noia.
Per venire al pratico caro jonny io leggo, guardo documentari leggo quello che scrivete sul forum..
E la mia casa è un disastro, ho una lista delle cose che dovrei fare ( …mettere via l‘invernale….ancorà lì.), ma proprio non me la sento e ancora non ho spuntato nulla, anche perché, onestamente, quando ho una tacchetta di energia e il mio dolce con-sorte è libero preferisco stare con lui e fare una passaggiata con il nostro cagnone ( e poi mi sento in colpa acc..dovevo fare questo e quello… mi sgrido da sola, che se fosse qualcun altro al mio posto sarei piu comprensiva).
Cucinare è un problema, a me piace il cibo, non sono una mangiona ma il gusto mi solletica, mi piacerebbe preparare dei manicaretti ma non ci riesco, o meglio devo organizzarmi con giorni d’anticipo..una cosa oggi una cosa domani, per il quotidiano non riesco a fare le diete tipo piadine con il farro, pulire verdure per il minestrone.. Per cui molte volte vado di riso integrale o no lessato,uova… solo raramente chiedo alla mia dolcezza di cucinare, fa turni di lavoro massacranti, 12 ore per volta, una volta di giorno una di notte… come faccio a chiedergli di fare quello che io non riesco pur stando tutto il giorno sdraiata.. Sono fortunata perché da persona intelligente quale lui è capisce il mio stato e ha un atteggiamento comprensivo ma non del tipo che pena mi fai, che quello mi farebbe piu male.

Tornando alla solitudine ti dirò che una volta imparato a convivere con te stesso ti togli il peso di sopportare le persone che non ti interessano o accettarne alcuni aspetti per la paura di non avere compagnia, la solitudine con gli anni ( e si, ci vuole il suo tempo) diventa dolce, a condizione che tu sia a posto con te stesso, per volersi bene ho seguito il consiglio datomi di pensare alla me bambina e proteggerla, fare quello che si riesce a fare senza colpevolizzarsi
( non ci riesco ancora ma ci stò lavorando), e lasciare agli “energumeni” il loro agitarsi come “code senza lucertola” ( titolo di un vecchio libro di cui ho vago ricordo) lascia perdere il paragone con gli altri, è un mondo folle. Quando mi capita di parlare con qualcuno che vedo non mi ascolta mi fermo.. Energie da sprecare non ne ho, vivi e lascia vivere, se qualcuno ha bisogno di me faccio quello che posso e quando non ci riesco lo dico e se non capiscono fa niente.
Con il tempo a stare tanto da soli si impara a conoscersi molto a fondo e ci sono molte cose che non ci piacciono, è un viaggio lungo,tormentoso,doloroso ma è una esperienza che ti fa smussare tanto, ti porta all’essenza del tuo essere ti fa accettare i tuoi limiti e ti fa diventare piu consapevole dei tuoi sentimenti, alla fine ti ritrovi un essere piu onesto e anche piu sensibile e vulnerabile. E riconosci nella folla le persone che stanno facendo il tuo stesso percorso.. Strana questa cosa..
C’è il rischio di diventare acidi e arrabbiati, a stare tanto da soli puo succedere, ma se si ha il coraggio di continuare l’introspezione si puo anche recuperarsi. Poi ci sono quelli che hanno una pietra al posto del cuore, a di loro non voglio parlare, energie sprecate, posso capire le sofferenze che portano a quella condizione, ma non giustifico mai il prendersela con chi non si dovrebbe, ho passato le pene d’inferno per cercare il me senza incattivirmi, perdonare chi mi ha fatto del male per superare la rabbia, esistendo certi elementi negativi per l’umanità non posso che decidere di non volere avere niente a che fare con loro, quello che posso nel mio piccolo lo faccio e quando una persona non mi piace non la frequento e se mi capita che chiedono glielo dico pure ( come successe in pronto soccorso che dissi di volermene andare perché non volevo stare con le persone che dovevano occuparsi di me “- non voglio stare con loro-dissi alla mia dolce metà-” non vedi come sono? “
Sguardo attonito del personale medico, !!!!! Arrabbiatura del con-sorte e mia richiesta di scappare via mi avranno fatta passare per matta ma chi se ne frega. ).
Capisco che per voi maschietti, per come questa società ha impostato le cose deve essere difficile scrollarsi di dosso il rapporto produttività-valore della persona piu che per il mondo femminile alla quale è concesso non identificare il proprio valore esclusivamente in base alla posizione sociale ( puoi sentirti realizzata come brava madre, o brava moglie ) anche se basterebbe sentirsi esseri umani consapevoli ( e qui il discorso esce dai ranghi…)

Per concludere, non esistono ricette, ti posso consigliare dei libri da leggere, e che ti consoli l’idea che i piu grandi saggi hanno raggiunto la condizione di saggezza con i ritiri spirituali,
Ma anche la follia trova nutrimento nella solitudine, e io non credo di essere saggia.
Non credo di averti aiutato molto, è difficile farlo, ma nelle mie possibilità ci ho provato.
Un ultima cosa: se ti trovi in difficoltà chiedi i farti compagnia, non vergognarti di dire le cose, a volte si ha davvero bisogno di un abbraccio.
Meglio cinghiale che pecora

#5 Johnny

Johnny

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Inviato 06 giugno 2007 - 16:19:51

ci ho messo qualche ora..  :unsure: ..........


Che dire.....Vivo
Ciò che hai scritto mi ha commosso e sebbene
tu sia sicura che non mi sei stata di aiuto ti dico
invece che lo sei stata enormemente e posso
garantirti che poterò dentro di me le tue parole
come il più prezioso dei tesori.

La solitudine per me non è una novita, comunque,
ed in effetti a pensarci bene chi di noi oggi giorno
non è solo?
La solitudine è sempre stata mia amica/nemica.
Unica differenza è che "prima" potevo decidere
in qualsiasi momento di godere o meno della sua
compagnia, sempre nella consapevolezza che
avrei potuto chiamarla e lei si sarebbe riprecipitata
a mi fianco o dileguata all'istante.
Insomma avevo la possibilità di decidere, possibilità
che ora è venuta meno.
Poi hai detto bene, è la NOIA colei con la quale si deve fare i conti.
Ed essa è assai meno accondiscendente della solitudine.

Mai più azzeccato avrebbe potuto essere il termine
"con-sorte".
Anche la mia con-sorte assomiglia al tuo con-sorte.
Qunando c'è.
E spesso mi chiedo se è questo il prezzo che ho dovuto pagare
per avere affianco un angelo così meraviglioso.
A volte duro di comprendonio, ma pur sempre un angelo.
Ed agli angeli un pò di cocciutaggine la si può perdonare,
va mo là....


#6 Cocci

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Inviato 06 giugno 2007 - 18:53:33

:unsure: cos'è per me la solitudine?

dal punto vista sociale sentirsi soli vuol dire aver perso la propria identità.
da quando sono ammalata per gli altri non so più chi sono o meglio gli altri non mi considerano per quello che sono .
mi fanno sentire a disagio ,sono pieni di pregiudizi di ogni colore.
in questo caso mi sento impotente perchè sono stanca di parlare ai sordi.
mi sento vittima.

se non hanno pregiudizi allora hanno paura e mi evitano...
la paura dell'ignoto....umanum est.
mi sento un marziano.

la malattia mi ha cambiato,vedo con altri occhi e spesso i discorsi che sento mi sembrano futili poichè nel mio cuore c'è la sofferenza del mondo.

quando stò col mio cane mi sento me stessa e quindi ci sto meglio.
andiamo molto d'accordo e con lui condivido l'amore per la natura,
mi aiuta a veder cose che non vedrei poiché non ho il suo fiuto,in cambio io gli do il cibo , lo curo,lo proteggo quando ha paura del temporale e del vento
anche lui ha paura dell'ignoto..ma non mi fa sentire un marziano,mi fa sentire importante e libera.

la neurologa mi ha detto che il cane è un grande aiuto,anzi fondamentale:
"se muore ne prenda subito un'altro"

la malattia mi ha trasformato in un animale selvatico.
quando sto bene mi sento felice piu di prima,ma piu di prima non sopporto di vedere la gente soffrire..per ingiustizia
allora soffro per impotenza.

quando sto molto male mi prende il panico perchè ho bisogno di aiuto e non ho nessuno che mi possa aiutare.

per fortuna c'è il forum

ciao Neve Immagine inserita

"una carta del mondo che non contiene il Paese dell'Utopia non è degna nemmeno di uno sguardo ,perchè non contempla il solo Paese al quale l'umanità approda di continuo.E quando vi getta l'ancora ,la vedetta scorge un Paese migliore e l'Umanità di nuovo fa vela"
Oscar Wilde

#7 deborah72

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Inviato 07 giugno 2007 - 07:05:54

Se sei da solo ascolti te stesso.

La solitudine si può trasformare in meditazione,
e nella consapevolezza che non durerà per sempre.

La solitudine può render pazzi.

La solitudine è come il sale,
và bene, ma non se è troppa.

La solitudine è un gèmito inespresso.

Ci si può sentir soli anche in mezzo a tanta gente,
quella che parla di tante cose,
ma che alla fine non dice niente.

Quando dormi e ti ritrovi con tante persone,
lo chiami "sogno".
Quando dormi e ti ritrovi solo
lo chiami "incubo".

Da solo ritrovi te stesso,
ma quel "te stesso" ha bisogno degli altri.

Nessuno da solo, si sente completo,
eccetto Dio.

Guardati intorno, guardati dentro,
e capirai che se c'è anche una sola persona che si interessa di te
solo non sei
e non lo sarai MAI.

Messaggio modificato da deborah72, 07 giugno 2007 - 07:07:14

Se ci impegnasimo di più a fare il bene, piuttosto che a stare bene, forse riusciremmo anche a stare meglio

#8 MARIVIA

MARIVIA

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Inviato 03 aprile 2008 - 14:23:46

....che non è l'hit strappalacrime  :D  di Laura Pusini, quella dove Marco
se ne è andato, ma qualcosa di ben più sinistro (oddio, dipende dalla
situazione e dai punti di vista).

:)

Appurato che stai male e che quindi non sei in grado di svolgere
anche le più semplici mansioni, figuriamoci affrontare una giornata
lavorativa tipo, con spostamenti, problemi, arrabbiature, ancora problemi
e nuovo spostamento, la società ti emergina e ti ritrovi..."solo".
Ma "solo" per modo di dire: la tua patologia ti accompagna in ogni dove
ed in ogni momento facendo spesso sentire la sua voce stridula
e la sua presenza ingombrante ed inopportuna.
Ma comunque, materialmente, "solo".
Il mondo va avanti anche senza di te, ti senti vittima di una sorta di
selezione naturale per la quale il "debole" è emarginato ed il "forte"
e produttivo, colui che guadagna per poi spendere, è l'incontrastato
ed invidiatissimo protagonista.
I tuoi amici sono forti, i tuoi parenti sono forti, i tuoi genitori seppur
anziani sono incredibilmente assai più forti di te, la tua compagna è
abbastanza forte, e speri che lo rimanga a lungo.
Tutti questi "energumeni" alla mattina escono e ritornano la sera....
Tu che sei debole alla mattina non esci e ti devi inventare di sopravvivere,
in qualche modo.
Io ho dei seri problemi di fantasia, faccio fatica pure ad inventarmi
un benchè minimo "qualcosa" da fare.
Solo di rompere le scatole a voi mi viene dire... :D

Chiedo lumi a voi, perchè dicono che domandare è lecito ecc...
Cosa fate durante la giornata?
Avete la fortuna di avere qualcuno che vi faccia compagnia?
Che vi accudisca? Che vi porti in giro?
Che se c'è da andare, perchè c'è sempre da andare, vi accompagna
in macchina?
Se no, come avete risolto il problema della SOLITUDINE
(che come diceva il buon Blasco "....ammazza anche i duri")?
Io (non scherzo) avevo pensato addirittura ad una badante,
che magari mi facesse anche da autista...
Economicamente sarebbe un dramma, ma la situazione è effettivamente
seria: non riesco a pulire casa, non riesco a far la spesa, a cucinare e
se per caso devo andare ad una visita o semplicemente a fare
la fila al CUP divento tipo gatto idrofobico..... :r:

La solitudine, comunque, non la interpreto solamente dal punto di vista
pratico: la solitudine è soprattutto una piaga morale, difficile da accettare
e difficile da rendersi amica....
Voi, per chi la conosce e per chi ha imparato a conviverci, sapete
indicarmi in che modo io e lei si potrebbe diventare amici?
:D

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.....tutti siamo soli, è tutta la vita che sono sola nonostante la mia numerosa famiglia....
La combatto giorno giorno e prego Dio che mi aiuti a vivere e sopportare i dolori che mi limitano la vita.
Non pensare troppo , vivi!!!
Mi starai mandando a quel paese come faccio io quando lo dicono a me, ma non ci sono altre soluzioni.
ti capisco profondamente, un abbraccio!!

#9 Marialuisa

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Inviato 03 aprile 2008 - 15:16:56



La Pasqua non se n'è andata perchè le vacanze sono finite, la Resurrezione continua, ogni giorno...!!

"Non vi lascero' soli, saro' con voi sino alla fine dei tempi....." ci è stato PROMESSO da Colui che bene sapeva che cosa fosse la solitudine, quella estrema che ha trasformato il suo sudore in sangue, quella che persino dalla croce gli ha fatto dire al Padre : "Perchè mi hai abbandonato !"

E ancora:"venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi daro' riposo"

Conoscerlo di piu' e meglio per poterne seguire gl'insegnamenti e l'esempio, puo' rendere meno duro il "mal di vivere" che la solitudine puo' innescare.

Non esiste altra strada per il nostro transito passeggero in questa vita nè esiste consolazione piu' grande per poterne sopportare il peso quotidiano....

Mi associo a Marivia che, nel suo scritto, ha saputo tradurre in poche semplici ma significative righe la REALTA' di ogni essere umano, sano o malato che sia !



Luisa :)

Messaggio modificato da Marialuisa, 03 aprile 2008 - 15:20:50

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#10 Johnny

Johnny

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Inviato 03 aprile 2008 - 20:48:00

.....tutti siamo soli, è tutta la vita che sono sola nonostante la mia numerosa famiglia....
La combatto giorno giorno e prego Dio che mi aiuti a vivere e sopportare i dolori che mi limitano la vita.
Non pensare troppo , vivi!!!
Mi starai mandando a quel paese come faccio io quando lo dicono a me, ma non ci sono altre soluzioni.
ti capisco profondamente, un abbraccio!!

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Rileggendo quelle parole a distanza di mesi, ma di millenni
dal punto di vista della situazione di salute, la prima cosa che mi
viene in mente di scrivere è....si
credo che stavo meglio quando stavo peggio.
Sia dal punto di vista della capacità di trasporre sentimenti
in parole che in quanto a solitudine.
Ti ringrazio marivia per avermici fatto pensare....
Mi ero emotivamente assopito.

Un abbraccio forte anche a te carissima...

;)

Messaggio modificato da Johnny, 03 aprile 2008 - 20:48:48


#11 alessia1975

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Inviato 04 aprile 2008 - 10:09:05

Rileggendo quelle parole a distanza di mesi, ma di millenni
dal punto di vista della situazione di salute,  la prima cosa che mi
viene in mente di scrivere è....si
credo che stavo meglio quando stavo peggio.
Sia dal punto di vista della capacità di trasporre sentimenti
in parole che in quanto a solitudine.
Ti ringrazio marivia per avermici fatto pensare....
Mi ero emotivamente assopito.

Un abbraccio forte anche a te carissima...

;)

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I sentimenti sono l'unica cosa che non si deve ammalare mai!
non smettere mai di sperare e di combattere, capisco bene cosa significa, ci sono giorni che non ho voglia di alzarmi e aprire le perziane , se furi piove o c'è il sole, a me non cambia nulla , io SONO STANCA, ma invece non è cosi che troverò la soluzione e allora per me stessa , per chi mi vuole bene e ormai non sa più come dimostrarmelo, io mi alzo e non solo apro le finestre, ma mi sforzo anche di affacciarmi e guardare fuori e se è una buona giornata allora esco e faccio tanti passi quanti la mia stanchezza mi permette :) un abbraccio Alessia

Sconfitto è solo colui che non combatte.

#12 salemarino

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Inviato 04 aprile 2008 - 12:00:30

....che non è l'hit strappalacrime  :(  di Laura Pusini, quella dove Marco
se ne è andato, ma qualcosa di ben più sinistro (oddio, dipende dalla
situazione e dai punti di vista).

;)

Appurato che stai male e che quindi non sei in grado di svolgere
anche le più semplici mansioni, figuriamoci affrontare una giornata
lavorativa tipo, con spostamenti, problemi, arrabbiature, ancora problemi
e nuovo spostamento, la società ti emergina e ti ritrovi..."solo".
Ma "solo" per modo di dire: la tua patologia ti accompagna in ogni dove
ed in ogni momento facendo spesso sentire la sua voce stridula
e la sua presenza ingombrante ed inopportuna.
Ma comunque, materialmente, "solo".
Il mondo va avanti anche senza di te, ti senti vittima di una sorta di
selezione naturale per la quale il "debole" è emarginato ed il "forte"
e produttivo, colui che guadagna per poi spendere, è l'incontrastato
ed invidiatissimo protagonista.
I tuoi amici sono forti, i tuoi parenti sono forti, i tuoi genitori seppur
anziani sono incredibilmente assai più forti di te, la tua compagna è
abbastanza forte, e speri che lo rimanga a lungo.
Tutti questi "energumeni" alla mattina escono e ritornano la sera....
Tu che sei debole alla mattina non esci e ti devi inventare di sopravvivere,
in qualche modo.
Io ho dei seri problemi di fantasia, faccio fatica pure ad inventarmi
un benchè minimo "qualcosa" da fare.
Solo di rompere le scatole a voi mi viene dire... :D

Chiedo lumi a voi, perchè dicono che domandare è lecito ecc...
Cosa fate durante la giornata?
Avete la fortuna di avere qualcuno che vi faccia compagnia?
Che vi accudisca? Che vi porti in giro?
Che se c'è da andare, perchè c'è sempre da andare, vi accompagna
in macchina?
Se no, come avete risolto il problema della SOLITUDINE
(che come diceva il buon Blasco "....ammazza anche i duri")?
Io (non scherzo) avevo pensato addirittura ad una badante,
che magari mi facesse anche da autista...
Economicamente sarebbe un dramma, ma la situazione è effettivamente
seria: non riesco a pulire casa, non riesco a far la spesa, a cucinare e
se per caso devo andare ad una visita o semplicemente a fare
la fila al CUP divento tipo gatto idrofobico..... :o

La solitudine, comunque, non la interpreto solamente dal punto di vista
pratico: la solitudine è soprattutto una piaga morale, difficile da accettare
e difficile da rendersi amica....
Voi, per chi la conosce e per chi ha imparato a conviverci, sapete
indicarmi in che modo io e lei si potrebbe diventare amici?
:)

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Credo che rispetto a molti di quelli che postano in questo forum posso considerarmi anche fortunato.
Si perchè l'energia è poca, ma con impegno bene o male riesco a fare l'indispensabile.
Devo dire che vivendo con mio padre che è anziano ma che per fortuna sta bene, spesso lui ha più energia di me e finisce per fare più di me.
Diciamo che si vivacchia, si sopravvive.
Non è vera vita questa. L'ho capito col tempo la cosa ovvia che anche per divertirsi, anche per avere amici, vivere esperienze interessanti ci vuole energia.
E così per ora posticipo.
Sono fortunato anche che la mia opportunità di lavoro mi consente di essere libero per la maggior parte della giornata, ed è anche il mio hobby e antidepressivo naturale: suonare musica.
Questo mi è rimasto, e parto da questo.
La vita può essere molto triste se uno sta a fare riflessioni profende, e così io penso che nel possibile è meglio tenere la mente impegnata...
Internet mi è molto di aiuto, trovo tutti gli stimoli che voglio nel cercare info di tutti i tipi, e anche la chat e la partecipazione a siti come myspace aiutano.
Non sono ne sposato ne fidanzato e questo ha i suoi lati positivi e negativi.
Insomma non mi lamento più di tanto. Come ho potuto vedere in questo forum c'è gente che sta peggio di me, e molto.
Alla solitudine ci ho fatto abitudine.
Ciò a cui non mi sono ancora abituato è dover rinunciare a tutti i progetti, le belle cose che proprio adesso potevano dopo tanti anni materializzarsi...

Saluti e salute sempre!!!

Messaggio modificato da salemarino, 04 aprile 2008 - 12:02:19


#13 MARIVIA

MARIVIA

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Inviato 07 aprile 2008 - 15:05:41

Rileggendo quelle parole a distanza di mesi, ma di millenni
dal punto di vista della situazione di salute,  la prima cosa che mi
viene in mente di scrivere è....si
credo che stavo meglio quando stavo peggio.
Sia dal punto di vista della capacità di trasporre sentimenti
in parole che in quanto a solitudine.
Ti ringrazio marivia per avermici fatto pensare....
Mi ero emotivamente assopito.

Un abbraccio forte anche a te carissima...

:546:

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Ciao Johnny, sono felice di averti un pò aiutato, penso che nella vita aiutare gli altri sia la cosa più bella!!
Un abbraccio




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