è solo uno sfogo

Un altro anno passato in panchina…..

Prendere la cosa con filosofia non è sempre facile.

A coloro che si dipingono la vita di rosa perché non possono che viverla così, consiglio di non leggere questo mio scritto.
A coloro che hanno i miei stessi problemi di salute sconsiglierei di leggere perché tanto conoscono gia i problemi legati al malessere.
A coloro che non hanno problemi di salute ma hanno amici che li hanno o piu semplicemente vogliono sapere cos’e sta storia della cfs consiglierei di leggere altri post piu esplicativi.
A quei pochi che sono ancora curiosi di leggere quello che ho scritto chiedo di essere comprensivi, trattandosi di uno sfogo avrò sicuramente detto cose discutibili , sono in sobbuglio fisico, mentale e spirituale. Sono solo pensieri che non intendono innescare alcuna polemica, scusate ma non ne ho l’energia.
Perché non tenerli per me? E che ne so.Uscire esco poco, non uscendo incontro poche persone e di conseguenza parlo poco. Scrivere mi viene meglio perché lo faccio poco per volta. Credo sia bisogno di socializzare.

Alcuni non tollerano le visioni crude della vita, non riescono ad affrontare la realtà o preferiscono non guardare per non turbare il loro spirito. Certo è che se vivo in un giardino ricco di fiori colorati per me il mondo sarà un giardino di fiori colorati. E puo anche darsi che molte delle persone che vivono solo il loro giardino si stiano rifugiando in esso dopo essere state aggredite dalla vita.
Per me la realtà ha lo sguardo che mai dimenticherò di quel bambino col viso sporco di nero del carbone che estrae in miniera. E ogni volta mi fa male, e mi fa rabbia pensare a quanti parlano di karma, nessun bambino dovrebbe mai avere quegli occhi.

Non mi posso lamentare della mia condizione se guardo a quello che ho, mangio tutti i giorni e non vivo in una citta distrutta da qualche guerra.
Sono talmente tante le persone che vivono peggio di me.
Solo che questa realtà mi rattrista, piu che consolarmi.
Detto ciò eviterei di fare autocommiserazione non essendo stata abituata a ricevere maggiori attenzioni perché malata, sentirmi tagliata fuori dalla vita mi costringe a lottare ogni giorno anche con la tristezza la rabbia e la frustrazione .
Quanti sono i giorni che non sono stata buttata sul divano o a letto quest’anno?
Quanti i giorni che sono stata così stanca da non riuscire a fare nulla?
Come misuro la mia vita? Valgono anche i giorni che ho semplicemente respirato,incapace anche di pensare?
Un tempo ero combattiva, oggi quando qualcuno mi dice che devo reagire lascio perdere e cerco di focalizzare la mia attenzione su canzoncine stupide per non reagire, perché capisco che l’ignoranza fa parlare a sproposito e l’imbarazzo dire cose stupide.
Ho imparato a non sprecare le mie energie.
Non parlare se l’interlocutore non ascolta, smettere di parlare nel preciso momento in cui mi accorgo di non essere ascoltata anche troncando di netto una frase , e sorridere tra me e me quando non mi si chiede di proseguire sollevata, piu che diplomazia è tattica di sopravvivenza

Accettare che il piu delle volte si parla per ascoltare la propria voce è capire che si puo evolversi al pensiero, imparare a rallentarlo perché con la parola ci si allena a riordinare le idee che sono troppo veloci per essere analizzate.
Domandarsi il perché del proprio malessere è alquanto frustrante, quasi mai è una volontà inconscia che così facendo ti obbliga a guardarti dentro, piu spesso le cause sono altre al di fuori e indipendenti da te. Una delle cose piu meschine è far sentire una persona malata colpevole del proprio stato.
Certo che con la saggezza si raggiunge anche la serenità?
Di certo c’è che lo sguardo beato non è accompagnato da un sorriso beota.
In troppi credono di avere la verità in tasca, e la cosa piu irritante è trovarseli di fronte quando sei vulnerabile, perché non hai la forza di discutere .
E allora ti rintani.
Accettare la propria debolezza è accettare la natura umana, ma accettare non vuol sempre dire arrendersi a essa.
Non ho nessuna pretesa di dire cose sensate, il mio cammino attraverso la vita ora che vivo in panchina, è piu ricco di pensieri che di fatti.Fintanto che la testa funziona anche se in riserva, mi sembrerà che le mie giornate abbiano un senso.Ho accettato lo stato delle cose, lo svolgersi lento della mia vita, ma continuerò a sperare di potere un giorno ricominciare a lavorare e uscire la sera con gli amici, e festeggiare un capodanno ballando tutta la notte e andare in palestra dopo il lavoro e tornare a casa e preparare una cenetta romantica per il mio grande amore e la mattina dopo svegliarmi per ricominciare tutto daccapo.

..Mi rattrista molto quello che hai scritto...ma devo farti i complimenti..scrivi in modo meraviglioso..!!!!
Non sono capace di comprendere le tue sofferenze..ma come hai detto tu..speri di poter tornare in palestra..di ricominciare,per così dire,una vita nuova.Ma d'altronde l'uomo in che modo soppravvive?In che modo riesce ad andare avanti,superando tutti gli ostacoli e difficoltà??...sperando...con la speranza!!!Ma le parole sono solo parole...sono giovane,le mie non hanno alcun peso ma posso dirti ad esempio..che mia nonna,con la speranza,sta lottando da 12 contro un tumore che si ripresenta di volta in volta,distruggendole il corpo con tutte le chemio che ha fatto.
Non ho minimamente presente la tua situazione...ma l'unica cosa che mi ripeto sempre é vedere il bello in ogni situazione..anche se quando si sta male...è dura da vedere.Ti auguro i miei più sinceri auguri..

ps.Mai pensato di scrivere un libro?

misha

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