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CFS-art. maggio 2006 - "Pharmacogenomic"


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#1 Marialuisa

Marialuisa

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Inviato 02 luglio 2006 - 11:29:31

Articolo pubblicato il 2 maggio 2006 su www.news-medical.net/print_article.asp?id=17645

Traduzione di Francesca Romana per l’Associazione AMICA – www.infoamica.org





Secondo una serie di lavori resi noti la scorsa settimana dallo statunitense Centers for Diseases Control and Prevention (CDC), le persone che soffrono della Sindrome da Fatica Cronica (CFS) hanno una struttura genetica che influenza la capacità del corpo di adattarsi al cambiamento. Tali ricerche, che analizzano gli studi clinici più dettagliati e completi sulla CFS fino ad oggi, sono pubblicati su “Pharmacogenomics”.

Durante lo scorso anno, gli scienziati della CDC hanno lavorato insieme a vari esperti di medicina, biologia molecolare, epidemiologia, genomica, fisica, matematica, ingegneria per analizzare e interpretare le informazioni raccolte da 227 pazienti volontari che hanno passato due giorni ricoverati in ospedale, sottoponendosi a varie dettagliate valutazioni cliniche, misurazioni della fisiologia del sonno, della funzione cognitiva, della funzione del sistema nervoso autonomo e altri test del sangue, tra cui la valutazione dell’attività di ventimila geni, nel tentativo di identificare i fattori che potenzialmente causano o sono correlati alla CFS.

Questo studio dimostra che la fisiologia delle persone con CFS non è in grado di adattarsi a molte sfide e stress che s’incontrano nella vita come infezioni, incidenti e altri eventi avversi dell’età evolutiva – ha dichiarato il dr. William C Reeves, a capo del programma di ricerca pubblica sulla CFS del CDC – tali scoperte sono importanti perché permetteranno di concentrare i nostri sforzi di ricerca per identificare strumenti diagnostici e trattamenti più efficaci che possano alla fine alleviare il dolore e la sofferenza dei malati.”

L’approccio multidisciplinare di questo studio, definito C3 o anche CFS Computational Challenge, è stato sviluppato dalla dr. Susanne Vernon, Team Leader di Epidemiologia Molecolare per la CFS del Laboratorio di Ricerca della CDC. E’ un approccio che potrebbe portare vantaggi anche per altre patologie e disordini. “Abbiamo messo insieme quattro gruppi di esperti diversi e li abbiamo invitati a sviluppare modi di integrare e analizzare una vasta gamma di dati medici per identificare quegli aspetti che potessero migliorare la diagnosi, il trattamento o la comprensione della CFS – ha detto la dr. Vernon – esiste una chiara base biologica della CFS e conoscere il danno molecolare di questa sindrome ci aiuterà a trovare interventi terapeutici effettivi e strategie di controllo.”



Si stima che oltre un milione di persone, solo negli USA, sia affetto da CFS. Tale condizione richiede una spesa personale e sociale tremenda – circa 9 miliardi di dollari per la nazione e 20,000 dollari per ogni famiglia. La sindrome colpisce soprattutto donne tra i 40 e i 60 anni ed è disabilitante come la Sclerosi Multipla o la Sindrome dell’Ostruzione Polmonare Cronica.



La CDC è la principale agenzia negli Stati Uniti per la protezione della salute e della sicurezza degli americani. Il National Center for Health Marketing presso la CDC sta promuovendo la consapevolezza sulla CFS attraverso una campagna nazionale sui media e una campagna di informazione che inizierà alla fine della primavera.



Il numero di aprile di Pharmacogenomic, pubblicato da Future Medicine, comprende 14 articoli di ricerca emersi dal C3. Tale giornale è pubblicato otto volte l’anno e si occupa degli effetti della variabilità genetica sulla tossicità e sull’efficacia dei farmaci, sulla caratterizzazione delle mutazioni genetiche rilevanti nell’azione dei farmaci e sulla identificazione di nuovi obiettivi della genomica per lo sviluppo di farmaci.

Maggiori informazioni su:


www.cdc.gov/ncidod/diseases/cfs/index.htm


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