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Sindrome da Fatica Cronica: tra i 200 e 300 mila casi in Italia


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13 risposte a questa discussione

#1 Zac

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Inviato 24 marzo 2014 - 19:39:06

Fonte: http://www.ilfriuli....talia/12/130540

 

Sindrome da Fatica Cronica: tra i 200 e 300 mila casi in Italia

 
Stanchezza450.jpg
 
A Roma sarà presentato il documento sulle più recenti e validate acquisizioni scientifiche sulla CFS al quale ha collaborato anche l'oncologo Umberto Tirelli

24/03/2014

Martedì 25 marzo sarà presentato a Roma il documento sulle più recenti acquisizioni scientifiche sulla CFS (Sindrome da Fatica Cronica) da parte dell’Age.na.s. (Agenzia Nazione per i Servizi Sanitari Regionali) su un progetto  strategico del Ministero della Salute sulla Medicina di genere. 

Il documento sulla Sindrome da Fatica Cronica è frutto del lavoro di un  gruppo multidisciplinare, coordinato dall’Agenzia Nazione per i Servizi Sanitari gionali (Age.na.s), coordinato dal Prof. Bruno Rusticali all’interno di un progetto del Ministero della Salute.

Il testo è composto da poco più di 200 pagine ed è inteso a facilitare la diagnosi clinica (www.agenas.it/agenas_pdf/Chronic_Fatigue_Syndrome_CFS.pdf), e si basa sulla medicina di genere come strumento strategico per la sanità pubblica. E’ specificatamente interessato alla salute delle donne, soggetti particolarmente colpiti da questa patologia difficile da diagnosticare. Si vuole così colmare una lacuna importante dell’assenza delle istituzioni lamentata da molti pazienti, ed essere un punto di riferimento per medici, malati e familiari. 

Si tratta di un’ esposizione sullo stato dell’arte delle conoscenze in materia di CFS sulla base di un autorevole e ampia ricerca  che, dopo un’introduzione e una chiarificazione della metodologia utilizzata, affronta in successivi capitoli la definizione di caso e l’inquadramento (con anche le diagnosi differenziali, e un’indagine sui fattori socio-culturali e quelli epidemiologici in Italia), i fattori predisponenti e i meccanismi fisiopatologici (con analisi degli aspetti genetici, dei fattori immunologici, delle disfunzioni del sistema neuroendocrino e dei disturbi cognitivi) e le forme secondarie e il trattamento (con i rapporti con la post-esposizione a tossici ambientali e/o alimentari, la sindrome da fatica cronica post—infettiva, la fatica correlata ai tumori, le eventuali problematiche psichiatriche, le terapie).  

A questo gruppo di lavoro multidisciplinare hanno partecipato alcuni dei maggiori esperti italiani in materia, tra cui il Prof. Umberto Tirelli Direttore, Dipartimento di Oncologia Medica, Primario della Divisione di Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano (Pordenone),  primo in Italia a studiare questa patologia, Prof. Eligio Pizzigallo (Direttore Clinica Malattie Infettive G. D’Annunzio, Università degli Studi di Chieti), Dr.ssa Laura Bazzichi (U.O. di Reumatologia dell’Università degli Studi di Pisa), ),  Dr. Lorenzo Lorusso, (U.O. di Neurologia, Azienda Ospedaliera M. Mellini di Chiari–Brescia), Prof.ssa Enrica Capelli (Dipartimento di Genetica e Microbiologia dell’Università di Pavia), Dr.ssa  Raffaella Michieli (Responsabile Area Salute della Donna della Società Italiana di Medicina Generale), Dr.ssa Giada Da Ros rappresentante della CFS Associazione Italiana di Aviano Pordenone Onlus www.stanchezzacronica.it) e la Sig.ra  Roberta Ardino dell’ Associazione Malati di CFS Onlus, www.associazionecfs.it).

“La CFS colpisce soprattutto i giovani e lascia spesso per molti anni una situazione così grave dal punto di vista fisico che impedisce a tutti coloro che ne sono affetti di continuare a lavorare o a studiare” - dichiara il  Prof. Tirelli. 
La CFS e’ stata riportata in tutto il mondo, compresa l’Europa, l’Australia, la Nuova Zelanda ed il Canada, l’Islanda, il Giappone, la Russia ed il Sudafrica.   In base ai diversi studi condotti negli Stati Uniti, sia a San Francisco che a Seattle ed in diverse città americane, si stima che negli Stati Uniti vi siano circa mezzo di persone che hanno una patologia simile alla Sindrome da Stanchezza Cronica, pertanto si può calcolare che in Italia vi siano circa 200-300.000 casi di CFS.

“Purtroppo per ora non vi è alcun farmaco in grado di guarire definitivamente la malattia -  aggiunge il Prof. Tirelli -  anche se spesso i pazienti possono trarre dei benefici da interventi farmacologici (antivirali, corticosteroidei, immunomodulatori, integratori, ecc.) e da modifiche dello stile di vita, portando anche qualcuno alla guarigione  e un discreto altro numero a miglioramenti significativi della sintomatologia”.

“La speranza di tutti è quella di aver tracciato attraverso questo progetto un nuovo percorso per affrontare con strumenti più adeguati le richieste dei malati che si trovano spesso in condizioni di grave, e fin’ora spesso misconosciuta, invalidità, e soprattutto – conclude il Prof. Tirelli – che la patologia venga riconosciuta da tutti i medici, i cui rappresentanti parteciperanno alla conferenza, con gli ovvi vantaggi per i pazienti che tra l’altro saranno presenti con le loro associazioni.


Zac
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#2 Falco

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Inviato 26 marzo 2014 - 00:27:06

per me il milione l'abbiamo passato da tempo..................



#3 invisibile

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Inviato 26 marzo 2014 - 10:24:44

Sono d'accordo con Falco.



#4 Zac

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Inviato 26 marzo 2014 - 14:40:08

Possiamo scrivere tutti i numeri che vogliamo, tanto fino a che non ci sarà un'indagine epidemiologica.. chi ci smentisce?


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#5 Zac

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Inviato 26 marzo 2014 - 16:17:21

Altro articolo sula presentazione delle linee guida AGENAS, dopo le loro esperienze come fanno queste presidenti di associazioni ad aver voluto ed appoggiato caldamente le linee guida AGENAS?

 

https://www.ansa.it/...a_10285105.html

 

"Pesanti le conseguenze sulla vita quotidiana. "Sono malata da 24 anni e i primi 12 li ho passati a letto - racconta Giada Da Ros - anche oggi ogni sforzo lo pago con giorni di immobilità. Se vado a cena fuori mi servono 48 ore per recuperare". Poca la conoscenza, spesso tramite stampa. "Il mio medico - denuncia - mi disse di cercarmi un 'moroso'. Grazie a un articolo di giornale mi sono rivolta a uno specialista". "Mia figlia - racconta Roberta Beretta Ardino - si è ammalata quando aveva dieci anni: nel giro di poche settimane non riusciva ad alzarsi dal letto. Quando abbiamo deciso di ricoverarla, ci è stato detto 'sarà la paura degli esami di scuola'".


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#6 grazia73

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Inviato 26 marzo 2014 - 20:17:22

Infatti, manco io riesco a capirlo come abbiano potuto farlo.....

Grazie Zac



#7 Zac

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Inviato 27 marzo 2014 - 18:59:56

Altro articolo, W le donne! :(

 

Fonte: http://www.west-info...attia-da-donne/

 

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La fatica è una malattia (da donne)

 

di Roberta Lunghini - 27.03.2014
stanchezza.jpg

In Italia, la Sindrome da Stanchezza (o Fatica) Cronica (Chronic Fatigue Syndrome) colpisce il 25% dei pazienti dello studio di un medico di medicina generale. In particolare le donne con un rapporto di 1.5:1 rispetto agli uomini. Secondo il documento «Determinanti della salute della donna, medicina preventiva e qualità delle cure:Chronic Fatigue Syndrome “CFS”», frutto di una ricerca dell’Age.na.s. (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), le ragioni sono molteplici. Tra queste certamente la tendenza della popolazione femminile a dare più importanza e a riferire più facilmente al dottore i sintomi rispetto a quella maschile, più propensa, invece, a minimizzare ritenendoli di scarsa importanza. Inoltre, le donne hanno l’inclinazione ad avvertire maggiormente la stanchezza per il duplice ruolo in ambito familiare e sociale, con un conseguente maggior impegno lavorativo giornaliero. Infine, sono soggette ad andare più facilmente incontro alla depressione, condizione che è strettamente associata alla fatica.


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#8 abbonu

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Inviato 28 marzo 2014 - 11:39:51

A questo punto non credo che abbiano realmente passato il calvario che descrivono. Oppure adesso, stando molto meglio da tanti anni e conducendo una vita normale, si sono un pochetto dimenticate dell'estrema sofferenza che può portare questa patologia nei casi veramente gravi. Comunque i numeri che sento sparare a destra e a manca sono veramente troppo alti. Ridimensioniamoci con la realtà altrimenti non saremo mai credibili.



#9 Brisen

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Inviato 02 aprile 2014 - 08:27:50

Ovviamente al centro di Aviano hanno bisogno di un po' di clienti in più (forse perché molta gente si sta rivolgendo a Genovesi e sta passando alle terapie alternative) e anche le farmaceutiche si staranno lamentando, perché c'è stato un calo delle prescrizioni di farmaci classici a favore di cure olistiche. Che fare? Delle belle linee guida fasulle ed un articolo ancora più inventato, per attirare un po' di gente al CRO.
Certe persone sono proprio spudorate e vendute!

#10 Falco

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Inviato 02 aprile 2014 - 09:38:14

Ovviamente al centro di Aviano hanno bisogno di un po' di clienti in più (forse perché molta gente si sta rivolgendo a Genovesi e sta passando alle terapie alternative) e anche le farmaceutiche si staranno lamentando, perché c'è stato un calo delle prescrizioni di farmaci classici a favore di cure olistiche. Che fare? Delle belle linee guida fasulle ed un articolo ancora più inventato, per attirare un po' di gente al CRO.
Certe persone sono proprio spudorate e vendute!

guardate che proprio Genovesi nelle sue conferenze parla di percentuali a numeri interi dal 3 al 5 %



#11 vivolenta

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Inviato 02 aprile 2014 - 09:38:51

 

Altro articolo, W le donne! :(

 

Fonte: http://www.west-info...attia-da-donne/

 

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La fatica è una malattia (da donne)

 

di Roberta Lunghini - 27.03.2014
stanchezza.jpg

In Italia, la Sindrome da Stanchezza (o Fatica) Cronica (Chronic Fatigue Syndrome) colpisce il 25% dei pazienti dello studio di un medico di medicina generale. In particolare le donne con un rapporto di 1.5:1 rispetto agli uomini. Secondo il documento «Determinanti della salute della donna, medicina preventiva e qualità delle cure:Chronic Fatigue Syndrome “CFS”», frutto di una ricerca dell’Age.na.s. (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), le ragioni sono molteplici. Tra queste certamente la tendenza della popolazione femminile a dare più importanza e a riferire più facilmente al dottore i sintomi rispetto a quella maschile, più propensa, invece, a minimizzare ritenendoli di scarsa importanza. Inoltre, le donne hanno l’inclinazione ad avvertire maggiormente la stanchezza per il duplice ruolo in ambito familiare e sociale, con un conseguente maggior impegno lavorativo giornaliero. Infine, sono soggette ad andare più facilmente incontro alla depressione, condizione che è strettamente associata alla fatica.

 

onestamente, non so le loro conscenze del mondo maschile ma onestamente attorno a me vedo che una influenza banale abbatte un uomo che si fà prendere piu facilmente da paranoie ai minimi sintomi e gli si raccoglie attorno una schiera di mamme e mogli e sorelle per preparargli brodini caldi, solitamente una donna che si ammala deve spesso invece essere comunque un minimo attiva , la faccenda delle donne che si lamentano piu degli uomini onestamente non reggeva cento anni fà e ancora meno non regge oggi, non so chi frequentino queste persone , forse nell'alta borghesia  è diverso ma nelle persone comuni le donne non hanno mica la possibilità di stare a letto e lamentarsi per piu di un paio di giorni...


Meglio cinghiale che pecora

#12 vivolenta

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Inviato 02 aprile 2014 - 09:40:05

con le fukuda è possibile, ma si parla di fatica idopatica o di CFS.


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#13 vivolenta

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Inviato 02 aprile 2014 - 09:49:38

Ovviamente al centro di Aviano hanno bisogno di un po' di clienti in più (forse perché molta gente si sta rivolgendo a Genovesi e sta passando alle terapie alternative) e anche le farmaceutiche si staranno lamentando, perché c'è stato un calo delle prescrizioni di farmaci classici a favore di cure olistiche. Che fare? Delle belle linee guida fasulle ed un articolo ancora più inventato, per attirare un po' di gente al CRO.
Certe persone sono proprio spudorate e vendute!

ho visto i video postati della presentazione delle linee guida agenas. Penso a una persona che ha stanchezza e il suo medico non trova nulla di rilevante per giustificarla e poi vede questi video, o legge gli articoli che abbiamo letto anche noi e penso nei suoi panni cosa farei... le informazioni che escono sono ; 1 puo essere una malattia che non è molto consciuta -- 2 è difficile da diagnosticare e pochi la conscono e ancora meno la riconscono i medici - quindi ? Quindi per sapere se ce l'ho devo rivolgermi a chi la conosce ? E chi meglio dei professori del video che ne parlano ? Dove trovo i nomi di questi pochi medici che la riconscono e possono dirmi se ce l'ho? ....Dunque chiamo i centri di riferimento che mi daranno appuntamento dopo mesi , ma io non posso aspettare mesi per sapere , perchè ne sono già trascorsi tanti e peggioro , quindi cosa posso fare ? Porto le linee guida al medico di base? O prenoto visita privata con chi questa patologia la sà riconscere e dice che è trattabile?

Ma io sono malpensante , mi scuserete  perchè di sicuro non è cosi, in realtà i medici che la conscono stanno facendo di tutto perchè sia facilmente diagnosticabile da ogni medico.E si sta lavorando perchè gli ospedali di tutto il paese siano in grado di individuare e trattare i casi piu gravi nelle emergenze


Messaggio modificato da vivolenta, 02 aprile 2014 - 09:52:50

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#14 invisibile

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Inviato 05 aprile 2014 - 22:17:33

Vivo, anch'io sono malpensante e la tua analisi mi pare lucidissima :D




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