bè..GREEn ti supporto a massimo!..
io ad akela le ho risposto su altra discussione ieri..ma con chi ce l'ha la signorina?
nn siamo mica qui per fare tesi di laurea!..ma che pretese ha questa...e poi denigra ed offende,.ma per favore...va...va...a studiare..qui si stanno facendo "COSE SERIE".

In effetti hai ragione,Akela ci prova a denigrare tutti quelli che scrivono delle proprie idee,in medicina,senza avere quel pezzo di carta che chiamano Laurea,ma non si pone il problema che a volte vale più un bel cervello con una buona sintesi,che un pezzo di carta,che spesso è in mano a persone,che dalle mie parti,la gente si chiede,ma come ha fatto a prendersi la laurea?
Ma lasciamo perdere,giuridicamente conta la laurea e su questo ha ragione Akela,ma non ci venga a dire che basta la laurea x potersi fidare nelle cose mediche?Akela dirà di si,mentre io affermo,che nella mia vita non ho mai derogato a nessuno,ho sempre voluto capire le cose,e capirle è stato il mio problema,sia in campo medico che negli altri campi..
Akela,Ti passo questa notiziola,ma non è l'unica o la sola,vediamo cosa ci dici?Ne ho una collezione nei miei archivi di roba simile,si potrebbe scrivere un libro,e lo stavo facendo,poi la malattia ha detto di no.
Inutili, tossici e dannosi. Il flop dei nuovi farmaci Alessio Nannini
MEDICINA. Secondo uno studio condotto dall’Università del New Jersey, l’85 per cento dei prodotti immessi sul mercato comporterebbero seri rischi per la salute. Il 42 per cento dei medicinali manca di sperimentazione clinica.
Non solo non guarirebbero, ma la maggioranza dei nuovi farmaci comporterebbe gravi rischi a causa della loro tossicità o dell’uso improprio. L’allarme lanciato da uno studio americano condotto dall’Università di Medicina e Odontoiatria del New Jersey, e presentato due giorni fa al meeting annuale della American Sociological Association di Atlanta, in Georgia, riguarda circa l’85 per cento dei prodotti immessi sul mercato.
Donald Light, professore di Medicina comparativa e autore della ricerca, non ha esitato ad attaccare l’industria del farmaco: «A volte le aziende farmaceutiche nascondono o minimizzano informazioni sui gravi effetti collaterali dei nuovi farmaci e sovrastimano i benefici dei farmaci stessi».
Secondo Light, sociologo ed esperto di politica sanitaria della University of Medicine and Dentistry of New Jersey, prossimo alla pubblicazione del libro The Risk of Prescription Drugs, le multinazionali «spendono il doppio o addirittura il triplo in marketing rispetto alla ricerca, per convincere i medici a prescrivere questi nuovi farmaci».
Dalla ricerca è emerso che su 111 richieste di approvazione finale di un farmaco, il 42per cento mancava di adeguate sperimentazioni cliniche, il 40 presentava violazioni nei test sui dosaggi, il 39 era privo di prove di efficacia clinica, il 49 lasciava sospettare il rischio di seri effetti avversi. Praticamente, 4 nuovi farmaci su 5 immessi sul mercato non offrono alcun beneficio in più per i pazienti.
I casi a sostegno del j’accuse del dottor Light sarebbero molti, alcuni di recente memoria e noti al grande pubblico. Su tutti spiccherebbe la fosca vicenda dei vaccini per la febbre suina (influenza A sottotipo H1N1), che passò alla storia come “la pandemia influenzale del 2009”.
Trasmessa dal maiale all’uomo, causò alcune vittime in Messico prima di diffondersi nel mondo e creare scompiglio e timori, nonché un grande allarme mediatico a fronte anche della decisione dell’Oms di portare il livello di allerta a 6, il massimo. Ogni nazione rafforzò le misure di sicurezza, e in Italia il governo firmò un contratto di produzione del vaccino con la multinazionale svizzera Novartis per un costo pubblico di 184 milioni di euro (il ministro della Sanità della Polonia, Ewa Kopacz, accusò gli Stati di avere concluso un accordo che faceva solo l’interesse delle case farmaceutiche, e rifiutò il vaccino).
O anche le restrizioni prescrittive del nimesulide, conosciuto con il nome commerciale di Aulin. L’Italia era ed è il maggior consumatore mondiale di questo farmaco antinfiammatorio (60 per cento del totale), ritirato dal mercato in Finlandia, Irlanda e Spagna per i gravi disturbi al fegato, alcuni mortali, che poteva comportare.
Tardivamente l’Emea, l’agenzia europea dei medicinali, ne raccomandò l’uso restringendo la prescrizione e vietandone l’uso in caso di febbre o sintomi influenzali, e a bambini, donne in gravidanza e allattamento.
Questa la diagnosi di un sistema malato. Ma la cura? «Servirebbero - dice Light - una serie di cambiamenti che potrebbero migliorare la qualità delle sperimentazioni cliniche e le prove su reali rischi e benefici di nuovi farmaci; potremmo così anche aumentare la percentuale di nuovi farmaci che risultino realmente migliori dei loro predecessori».
http://www.terranews...i-nuovi-farmaciVedi quando ti ho parlato della tossicità dei farmaci in generale,e quando ho detto,nel dubbio è meglio astenersi dalle terapie,non c'era ancora questa notizia.Solo per dirti,che non basta la laurea,ma la coscienza in medicina......
Messaggio modificato da romy, 05 settembre 2010 - 15:54:19

Iosto'conChiara
Quando le voci in te parlano di fine;
quando la mente dice che hai perduto;
quando credi che sia impossibile;
eppure prosegui,ti sollevi sulla tua Spada;
e fai ancora un altro passo;
Lì è dove termina l'Uomo;
Lì è dove comincia Dio.
Mentre si aspettano future ricerche è importante per prima cosa non
nuocere.
Non è vero che i giorni di pioggia sono i più brutti, sono gli unici in cui puoi camminare a testa alta anche se stai piangendo.
"Nessun Medico può dire che una malattia é Incurabile.
Affermarlo é come offendere Dio, la Natura e disprezzare il Creato.
Non esiste malattia, per quanto terribile possa essere,
per la quale Dio non abbia una cura corrispondente".
Paracelso
“Questa realtà è solo un sogno di cui siamo convinti!”

Mio collegamento
Per quanto riguarda l'ipotesi che la CFS possa essere una forma di Depressione Mentale,tutti gli studi hanno contraddetto tale approccio.Per citare un solo ma importante rilievo clinico:i livelli di Cortisolo sono molto bassi nella CFS,al contrario di quelli alterati verso l'alto della Sindrome Depressiva.
Allora, se capiamo che siamo responsabili di ciò che viviamo, già questo cambia del tutto la visione delle cose.
Livello anormalmente alto o basso di cAMP causa difetti di apprendimento e di capacità di memoria,in generale.
Sul cAMP ci sarebbero molte cose da dire al fine di una buona memoria e cognitività,forse lo faro' un giorno sul mio topic,tempo permettendo,ora voglio solo ripetere una verità a cui sono arrivato da qualche anno,aumentare il cAmp nei giovani comporta un miglior apprendimento e memoria,accade l'inverso nelle persone adulte o anziane.Quindi il cervello dei giovani si comporta all'opposto dei cervelli dei vecchi ed anziani questo avviene anche negli animali da laboratorio,questo spiega anche tutta la diatriba sulla Cannabis terapeutica..........negativa nei giovani un toccasana negli anziani,perchè comporta una diminuzione,appunto,del cAmp e quindi potenzia la comunicazione tra neuroni e quindi la memoria,apprendimento e cognitività,mal ridotti nella CFS/ME,fibromialgia,MCS,MBS,ed altre......
https://www.youtube....h?v=ICjFAa2ZbIY
