La scuola materna ed elementare italiana di oggi sono tutt'altro che disastrose, anzi sono tra le prime del mondo, ma se si vuole migliorarle l'ultima cosa da fare è togliere risorse, tagliare gli insegnanti, diminuire le ore di lezione e privatizzare. Se si vuole migliorare la scuola bisogna fare una riforma guidata da un progetto culturale ed educativo, discussa con intellettuali e pedagogisti, con gli operatori interessati,con i gli utenti e con i cittadini, e soprattutto bisogna essere convinti che i soldi spesi per la scuola sono un investimento fondamentale per il futuro del paese e non una voce del bilancio da ridurre perchè non "produce niente".
Il tempo pieno nella scuola elementare è stata una conquista fondamentale sul piano pedagogico, ma anche su quello sociale, nel senso di dare più opportunità a chi parte svantaggiato e avvicinare la parità dei punti di partenza.(Ma a questo proposito non riesco a dimenticare che proprio Berlusconi, in una delle sue tante gaffes, una volta ha proclamato che i figli degli operai non devono pensare di poter diventare industriali...).
Da questi governanti non possiamo aspettarci altro, ma dagli insegnanti, dai sindacati, dai cittadini, che da oggi cominciano ad essere toccati in prima persona da questo delirio io mi aspetto una risposta, una reazione, un movimento di opinione. Altrimenti non mi resterà altro che rallegrarmi di essere malata, e perciò sul punto di dare le dimissioni dalla scuola, in cui ho lavorato per più di 30 anni credendo di fare qualcosa di utile per la società e per il mio paese.
questa affermazione credo fosse vera fino ad una quindicina di anni fa,dopodichè la situazione mi sembra peggiorata.
Io non ho detto che ci devono essere tagli o diminuzioni di risorse,ma credo che debba tornare la maestra che sta con la classe tutta la mattina,supportata da insegnanti per inglese,informatica e sostegno per alunni con problemi.
Poi ci vuole l'insegnante che al pomeriggio faccia fare i compiti ed eventualmente aiuti ad approfondire gli argomenti poco chiari.
Questo per quanto riguarda le elementari.
Per le medie non so come sia la situazione,
mentre per quanto riguarda le superiori:capisco che la maggior cultura generale sia migliore di un'iperspecializzazione,però non è attuabile su larga scala.
credo sia giusto dividere il percorso tra licei e ist.tecnici,in questo modo ci potrà essere chi avrà una maggior cultura generale e chi sarà più specializzato(basta mantenere la giusta quantità di ore di materie umanistiche).
Ma a prescindere dalla forma scolastica la sensazione è che la scuola sia stata lasciata allo sbando prima di tutto dalla società(in testa le famiglie)e che gl'insegnanti si siano arresi.
Gl'insegnanti stanno facendo la stessa fine dei medici di famiglia e dei prevosti:
stanno passando da figura autorevole,punto centrale della società e profondi conoscitori delle storie di quanti ruotavano intorno a loro a dei semplici lavoratori che fanno il loro dovere.
Mi sembra si stia perdendo quel senso di missione nell'affrontare alcuni mestieri;non voglio rimpiangere i tempi da libro cuore.Però ho ricordi e ho sentito storie che stridono molto con la realtà di quest'ultimo decennio.
Messaggio modificato da brum, 03 settembre 2008 - 17:05:49