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ME/CFS come Malattia Mitocondriale
di David Bell
Introduzione
Mi arrabbio moltissimo quando leggo le storie terrificanti che molti di voi hanno avuto. Tutto ciò che avete fatto di male è stato ammalarvi. Poi l’industria medica ha reso infelici le vostre vite. Il complesso dell’industria medica comprende le compagnie farmaceutiche che non sono interessate se non hanno un grosso profitto, le compagnie assicurative sanitarie che useranno qualsiasi scusa per negare ai pazienti i farmaci o i test, e l’industria della invalidità che sopravvive perché prende soldi e nega i servizi se vi ammalate. Tutto ciò viene fatto sotto la parvenza della “medicina moderna basata sull’evidenza”. Ma la medicina basata sull’evidenza funziona soltanto con malattie come l’ipertensione dove ci sono enormi scoperte.
Credo di essere diventato un tipo strambo. Cinico, deluso...E basta questo. Nel mio studio ho una nota per i pazienti ME/CFS “ i lamenti saranno permessi soltanto per dieci minuti”.
Note cliniche
Nella settimana passata ho visitato due pazienti che avevano un test per il lattato sotto sforzo che mostrava un aumento del lattato nel sangue dopo un lieve esercizio. Il loro medico gli aveva detto che avevano una “malattia mitocondriale”. Gli era stato suggerito di prendere alcune vitamine, magari un po’ di Coenzima Q10 e di passarsela bene. Come quasi tutto il resto, il termine malattia mitocondriale lascia questi pazienti perplessi e in qualche modo sperduti. Anche se io concordo sul fatto che la ME/CFS sia una malattia mitocondriale, è necessario chiarire questo termine perché la ME/CFS è una malattia mitocondriale come nessun’altra.
Sino a poco tempo fa, quando ad un bambino veniva diagnosticata una malattia mitocondriale era un disastro, persino una condanna a morte, perché ciò significava che c’erano anomalie primarie nel DNA mitocondriale o nucleare che regola la produzione di energia. Senza energia (ATP) è impossibile sopravvivere. Queste malattie erano chiamate MELAS, Kearns-Syre, neuropatia ottica ereditaria di Leber e così via.
Quasi trecento malattie mitocondriali sono state identificate dalle mutazioni genetiche. E’ un’area specializzata della pediatria, dove è possibile valutare gravi anomalie nei mitocondri con la biopsia muscolare. Questo è ciò a cui pensano la maggior parte dei medici quando vengono pronunciate le parole malattia mitocondriale, ma queste malattie, non si applicano, in generale, alla ME/CFS. Molti pazienti con ME/CFS hanno fatto biopsie muscolari e la maggior parte dei test mitocondriali su queste biopsie sono relativamente normali. Sul torneremo presto sul perché di questo.
Cosa sono i mitocondri?
Pensate ai mitocondri come le industre della potenza della cellula. Quasi ogni cellula del corpo li possiede, generalmente circa 500 in ogni cellula. Essi assimilano ossigeno e glucosio e espellono diossido di carbonio e energia (ATP). Ci sono 200 diversi stadi in questo processo e vi interrogheremo dopo questo articolo. In effetti tutto ciò che dovete conoscere è l’ATP, il principale magazzino di energia chimica ( batteria) del corpo, e la fosforilazione ossidativa ( ox-phos) la complessa catena di trasporto di elettroni che fa il grosso del lavoro. Poiché il meccanismo di produzione di energia è essenziale per quasi tutte le cellule, un difetto avrà sintomi in ogni sistema di organi. Suona familiare?
Il metabolismo ossidativo, la capacità di utilizzare l’ossigeno per produrre energia, è abbastanza efficiente ed è affascinante leggere le teorie su come essi diventino parte delle nostre cellule. In ogni modo, quando la richiesta di energia è eccessiva, le cellule tornano ad una più primitiva, e meno efficiente, forma di produzione di energia, il metabolismo anaerobico ( metabolismo senza ossigeno). Per un studio interessante sulla soglia anaerobica nella ME/CFS, vedere gli articoli che seguono.
Quando si sospetta una malattia mitocondriale. In un recente articolo (Haas 2007) c’è una lista di sintomi da individuare per la malattia mitocondriale. Tra questi ci sono sintomi neurologici come atassia, mioclone e encefalopatia, intolleranza all’esercizio, sensibilità alla anestesia generale e costipazione. E’ stato sviluppato uno schema di punteggio che aiuta quando si sospetta una malattia mitocondriale e la maggior parte dei pazienti ME/CFS cadrebbe nel range positivo. Per più informazioni sui mitocondri andate su www.mitosoc.org ma ricordate che stanno parlando di disordini mitocondriali “convenzionali”, non di ME/CFS.
C’è un’altra forma di malattia mitocondriale, o malattia mitocondriale secondaria. Nella malattia mitocondriale secondaria il problema principale non è con i mitocondri ma qualche altro problema mette scompiglio nella funzionalità mitocondriale. Ci sono molte malattie dove il difetto primario finisce per causare problemi con la generazione di energia nei mitocondri. Per esempio, l’ormone tiroideo è necessario per una fosforilazione ossidativa efficiente. Con l’ipotiroidismo la produzione di energia è compromessa e si hanno come risultato spossatezza, debolezza, problemi di regolazione termica e difficoltà di concentrazione. Questo è il motivo per il quale quando cominciate a descrivere la spossatezza al vostro medico di base lui/lei comincia a scrivere una prescrizione di test per l’ormone tiroideo.
Perciò qual è il problema? Perché la ME/CFS non è stata diagnosticata, studiata e classificata come un’altra malattia mitocondriale? Ci sono diverse ragioni:
a) la malattia mitocondriale è considerata dai medici come una malattia pediatrica letale, non una che possa sopraggiungere nel corso della vita.
b ) La malattia mitocondriale è normalmente considerata come una malattia fissa, strutturale e la ME/CFS è una malattia recividante e remittente con persino alcuni pazienti che si rimettono completamente.
c) Le malattie mitocondriali sono difficili da diagnosticare, richiedono biopsie muscolari e dettagliati test ox-phos.
d) Il test sulla fosforilazione ossidativa è spesso normale nella ME/CFS e ciò è stato il punto critico che ha distolto l’attenzione dai mitocondri.
e) I medici sono soliti pensare a malattie di organi specifici (fegato, reni, etc) e i mitocondri sono in tutte le cellule.
f) Alcuni medici hanno preso seriamente la ME/CFS soltanto di recente e la ricerca in quest’area è stata insufficiente.
Delle ragioni di cui sopra, soltanto la ragione d) è importante qui per noi. Nel 1990 feci uno studio con biopsia muscolare su dieci pazienti ME/CFS con la Dr. June Aprille. Tutte e dieci le persone avevano studi della fosforilazione ossidativi relativamente normali. Nonostante non pubblicammo questa scoperta, essa è conforme ai pochi studi pubblicati che sono stati fatti. Come potete avere una malattia mitocondriale quando i test sul meccanismo sono normali? Io credo che la risposta a questo paradosso sia proprio dietro l’angolo.
Ipotesi: se avete un paziente con un enfisema che sta seduto in poltrona, lui/lei non sarà senza respiro. Si può misurare il danno con i test ma per avere i sintomi è necessario “stressare” il sistema- far salire e scendere le scale al paziente. Se una persona con una insufficienza di G-6-PD sta quietamente seduta il sangue appare normale. Ma fate mangiare fave a questa persona e le anomalie diventano immediatamente ovvie.
Le persone con ME/CFS si tengono sul punto di equilibrio. Riposate per due ore, poi fate una mezz’ora di attività, poi riposate, quindi fate altro e così via. Più grave è la malattia, minore sarà l’attività complessiva possibile. Se un paziente ME/CFS non fa assolutamente nulla per un po’ di giorni, generalmente si sente abbastanza bene. Ma se va in un centro commerciale per otto ore si verifica il crollo. Qui sta il problema: negli studi per la malattia mitocondriale sui pazienti, questi sono stati a riposo ( rimanendo sotto il punto di equilibrio) e una biopsia muscolare fatta in quel momento probabilmente non mostrerà molto. Ma fate fare esercizio ad un paziente ME/CFS e poi studiate la funzionalità mitocondriale. La mia impressione è che le reazioni della fosforilazione ossidativa (ox-phos) saranno seriamente compromesse ma questo non è stato fatto sistematicamente e metodicamente. Per me questa ipotesi si è prodotta dagli studi di VanNess, Snell e Stevens descritti nella sezione seguente.
Ci sono molti studi che implicano i problemi mitocondriali; Dr. Kuratsune e carnitina. Dr. Versnon e genomica; Dr. DeMeileir, Dr. Pall, Dr. Cheney e molti altri. Ma questo problema non è stato studiato nei dettagli. E’ il momento per un buon studio che osservi i differenti stadi della capacità del corpo di generare energia. Speriamo di vederlo nella nostra vita.
1. Haas R, Parikh S, Falk M, Saneto R, Wolf N, darin N, et al. Mitochondrial Disease: A practical approach for primari care physicians. Pediatrics 2007; 120(6):1326-1333.
Attenzione
La traduzione, non essendo stata redatta da professionisti con conoscenza di termini medici nella lingua di partenza/destinazione, potrebbe contenere imprecisioni o errori.
Messaggio modificato da danis, 09 giugno 2008 - 16:54:37