Una sostanza che possiamo trovare in microscopiche quantità anche nei cibi di ogni giorno: burro, formaggi e cioccolato. Il dott. Douglas Hunt, famoso medico americano l'ha anche definita: "la più importante scoperta dopo la penicillina"..Romy
Il cetilmiristoleato è un olio, un acido grasso insaturo. Il nome comune è acido miristotelico. Lo possiamo trovare nell'olio di pesce, di balena e nel burro di latte. Prima della scoperta di Dhiel il cetimiristoleato non era registrato nella letteratura chimica. L'attuale indice Merck delle sostanze chimiche non lo contempla nelle sue liste.
Dhiel brevettò la sua scoperta nel 1977, ricevendo un brevetto per l'artrite reumatoide. Propose a delle compagnie farmaceutiche di condurre le prove sugli esseri umani, ma nessuna era interessata alla scoperta. Forse la mancanza di interesse era dovuta al fatto che trattandosi di una sostanza naturale, non poteva ottenere un brevetto esclusivo relativamente alla fonte che la contiene. Si dice anche che gente molto potente "consigliò" a Dhiel di dimenticare la sua scoperta. Dhiel quindi lasciò che la sua scoperta giacesse inutilizzara per 15 anni fino a quando....
Come Dhiel invecchiò, cominciò egli stesso a patire per un'osteoartrite alle mani, alle ginocchia e alle caviglie. Dopo vani tentativi con cortisone e altri anti-infiammatori, decise di provare il cetilmiristoleato su di sé. Così riuscì a curare la propria artrite e ben presto anche quella di molti fra amici, conoscenti e clienti.
DALLA SCOPERTA DI DHIEL AI GIORNI NOSTRI.
Forse la scoperta di Dhiel sarebbe rimasta nascosta per chissà quanti anni ancora se un ricercatore della San Diego Clinic Immunological Center non avesse trovato un vecchio articolo sul cetilmiristoleato pubblicato sul Journal of Pharmaceutical Science e si rese conto delle sue potenzialità. Direttore della clinica era, il dott. Sands, molto interessato all'argomento artrite dato che egli stesso soffriva per una grave forma di osteoartrite alle ginocchia che lo stava progressivamente invalidando. Sotto la sua guida i ricercatori della clinica riuscirono presto a sviluppare un preparato che potesse essere assunto per via orale e con un più alto di assimilazione da parte dell'organismo rispetto alla sostanza di Dhiel che doveva essere iniettata direttamente sulle zone colpite dalla malattia. Utilizzando una particolare tecnologia di lavorazione brevettata, il cetilmiristoleato divenne cerasomal-cis-9-cetilmiristoleato. I risultati positivi della sperimentazione sugli esseri umani non si fecero attendere, superando le più ottimistiche previsioni dei ricercatori. Infatti ci fu una media dell'85 % di miglioramento delle condizioni dei pazienti affetti da varie forme di artrite. Quel che ha più stupito è stata la rapidità con la quale si sono raggiunti simili risultati.Mediamente ci sono volute due-tre settimane e al momento sembra che la durata del recupero sia definitiva. Pochi hanno avuto bisogno di un ulteriore ciclo di trattmento: di solito chi, preso dall'entusiasmo della mancanza di dolore, aveva esagerato con l'attività fisica.
Messaggio modificato da romy, 19 novembre 2007 - 19:02:55