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colloqui di lavoro per cat. protette


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21 replies to this topic

#1 memole74

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Posted 04 October 2007 - 15:39:36


Consigli ed esperienze per i malati cfs che tentano di lavorare...


E' chiaro che ci sono vari stadi di questa sindrome , molti di noi neanche riescono a muoversi in casa, io fortunatamente sto meglio , certo non riuscirei a lavorare 8 ore al giorno e farei comunque fatica già solo a raggiungere il posto di lavoro ma sto cercando di rientrare appena un po nella normalità e avere un occupazione gratificante penso mi possa fare bene, ma troverò mai qualcuno che mi dia questa opportunità a quasi 33 anni con questa sindrome e con un curriculum povero di esperienze lavorative?
Naturalmente avendo il 50 % di invalidità mi sono iscritta nelle liste collocamento invalidi civili da ormai 3 anni , ma per ora non sono mai stata contattata.

Due anni fa feci il mio primo colloquio di lavoro come invalida per una grande azienda , non andò bene, forse perchè non ero preparata per rispondere alle loro curiose domande sul mio stato di salute (perché non conoscevano la cfs ) .

E…. non so magari qualcuno di voi c'e gia passato..insomma volevo sapere come tenere un colloquio di lavoro? E’ giusto parlare della nostra sindrome e informare i datori di lavoro?

Un abbraccio.
Mari.

Edited by memole74, 23 October 2007 - 12:49:25.


#2 EMMOFRA

EMMOFRA

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Posted 12 October 2007 - 16:57:13

ciao ,quello che sto per dirti e' scoraggiante ma fossi in te non parlerei dei miei problemi di salute,questo perche' non capiscono ne a volte vedono lo star male che provoca questa malattia in un dipendente fisso anche da anni,figuriamoci se si metterebbero in ditta una persona che secondo loro sara' mutua natural durante.
Non dire nulla e stringi i denti,e quando sarai assunta fissa spunteranno i problemi
Fatti forza un abbraccio ciao.

#3 gladiola

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Posted 12 October 2007 - 17:59:42

Ciao Memole !

Hai tirato fuori proprio un bel tema .... ossia una grana grossa come una casa! :unsure:
Grazie, perchè puo' interessare un po' tutti ed è importantissimo potersi immeterre/riimmettere nel mondo del lavoro.

Ti posso dire cio' che mi consigliarono 2 medici: ossia di tacere riguardo alla malattia e dare altro tipo di spiegazione (convincente) per il tempo di inattività! Altrimenti non non si viene piu' assunti ed inoltre, possibilmente, evitare l'invalidità, che è un dato "pubblico"!

Ci saranno poi anche le eccezioni, speriamo ....
Perchè di qualcosa dobbiamo pur campare .... o no ? <_<

Sul come condurre un colloquio di lavoro, ci sono diversi libri sul tema in libreria/biblioteca. Magari un'occhiata ....

Riguardo all'età: fregatene altamente, perchè tanto quella è e perdere il lavoro, oggi, è un fatto normale !
Meglio piu' sicurezza e decisione al colloquio!

Concludo con quello che è stato detto in un programma TV di approfondimento:
"per lavorare, oggi, i giovani devono mentire" !

E i giovani malati, per lavorare, che devono fare ??
:unsure:


Appello agli addetti ai lavori:
avete qualche consiglio da darci ?


Abbraccio e tieni duro! :unsure:
Gladiola

#4 memole74

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Posted 15 October 2007 - 15:42:25

Grazie per le vostre risposte. Un abbraccio!!!

E' un tasto dolente per noi il lavoro , è vero. Io l'anno scorso ho avuto una breve esperienza di lavoro come telefonista ,(dopo dieci anni di inattività), i datori non sapevano della mia malattia, sono entrata tramite conoscenze .
Bhe..non hanno avuto clemenza nei miei riguardi pretendevano tanto e quando non stavo proprio bene e loro volevano assolutamente la mia presenza, mi sentivo sotto pressione , stavo quasi per mollare , piu di una volta e dovevo starmene zitta...e andare avanti.Non è stato bello. Poi quel lavoro è finito , perchè doveva finire..ma grazie a questa esperienza
ho capito quanto è importante essere protetti , riuscire a trovare un lavoro come invalida per me sarebbe come vincere al lotto.

Il fatto è che quando vai a colloquio per un posto da invalida vogliono sapere come mai e come stai? Logicamente preferiscono assumere un disabile (con tutto rispetto verso queste persone) che magari riesce a lavorare 12 ore al giorno , piuttosto che una persona che come noi esteriormente è sana ma che potrebbe stare a casa piu spesso.

So anche che dopo il normale colloquio , ti mandano a fare una visita dal medico dell azienda. Se stiamo a dire la verità è proprio vero non troveremo mai da lavorare.


C'e chi ha la fortuna di vivere in casa con i genitori ma quando questi non ci saranno piu ..che faremo?

Che brutta situazione. :rolleyes:


Gladiola,
Se non è il caso di dire che soffriamo di questa sindrome..che ci diciamo?

Edited by memole74, 15 October 2007 - 15:51:30.


#5 memole74

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Posted 15 October 2007 - 15:56:34

Un altra domanda...

Ma se si viene assunti normalmente, poi, puoi richiedere all'azienda di essere presa come invalida?


#6 gladiola

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Posted 15 October 2007 - 17:21:46

Cara Memole ! :o


hai fatto 2 domande fondamentali, che anch'io mi faccio da tempo (sono a casa da parecchi anni) scervellandomi il giorno e non dormendo per l'ansia la notte:

- c'e chi ha la fortuna di vivere in casa con i genitori ma quando questi non ci saranno piu ..che faremo?

NON LO SO !!!
Ho sempre pensato che la guarigione sarebbe la miglior soluzione. Ho quindi concentrato tutte le mie forze, finanze e tempo in questa direzione, bussando a 1000 porte, tentando diversi tipi di cura e di medici. Sto meglio, ma non ho ancora svoltato! Ma ancora ci spero, perchè voglio guarire !
Riimmettersi nel mondo del lavoro sarà un problema, ma io riesco solo ad affrontarne uno alla volta, e forse qualcuno dall'alto ci aiuterà.... spero! :rolleyes:

Nel frattempo un diritto all'invalidità (possibilmente dignitoso) , per il quale diverse persone stanno combattendo !
O contattando organizzazioni di volontariato (Caritas, ecc.), parrocchie, ... !?

- Se non è il caso di dire che soffriamo di questa sindrome..che ci diciamo?

NON LO SO !!!!
C'è chi mi ha risposto di inventarsi una versione dei fatti ed attenersi sempre a quella (p.es.: che non avevi bisogno di lavorare, che hai accudito parenti malati, boh???)
Qualcuno ha altre idee ??? :)

Se l'invalidità la ricevi, allora forse con una breve documentazione sulla CFS per il medico dell'azienda, illustrando la malattia, buona volontà e dignità, diritto al lavoro ed entusiasmo, magari .....
Puntando sulle proprie qualità competitive (es. lingue, tratti caratteriali idonei, ecc.), magari ...
Essendo disponibili solo quel nr. di ore settimanali, che uno è sicuro di poter garantire e puntando sulla serietà, magari ....
Ribadendo che è una condizione di cui non siamo colpevoli, magari ....

E magari anche:
- inviando delle offerte volontarie di lavoro, in quei settori che uno ritiene interessante ed idoneo per sè
- contattando agenzie di collocamento (magari cercando di parlare con i quadri, direttori, che dovrebbero avere maggior conoscenze e professionalità)
- spargendo la voce fra conoscenti, chiedendo di informarsi e dando delle info di base (ore lavoro, luogo; al di là dell'invalidità, se c'è)

E TANTA FIDUCIA E TENACIA ..... ! :)

Lo so, sono solo idee, senza nessuna garanzia di successo, ma purtroppo è tutto quello che mi viene in mente per ora ... :(

Agli admin:
possiamo aprire una sezione nel Forum di "Domande e offerta di lavoro" (o c'è già) ?
Chissà che qualche medico, imprenditore, uomo di buona volontà non abbia dei contatti ? :rolleyes:

Alla nuova associazione CFS:
il tema del colloquio e della ricerca del lavoro (con o senza invalidità, part-time, stagionale o altro) è fondamentale a lungo termine, perchè disabilità e cure prosciugano le risorse finanziarie delle famiglie, rovinandole letteralmente !!!
Se ci fosse la disponibilità di un orientatore professionale o la redazione di una lista di consigli, informazioni ad uso dei membri sarebbe molto utile !


Scusate se sono solo parole e se è poco, ma non riesco a far di piu'....
Ma se avessi un'azienda, vi assumerei tutti ! B)

Baci
Gladiola

Edited by gladiola, 16 October 2007 - 15:40:13.


#7 Zac

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Posted 15 October 2007 - 18:03:49

Ma se si viene assunti normalmente, poi, puoi richiedere all'azienda di essere presa come invalida?


Posso dirti che le cose prima andavano meglio per quanto riguarda lavoro/invalidità.
Spesso e volentieri erano le ditte che cercavano un invalido per avere sgravi fiscali ecc., ora gli elenchi degli invalidi si è allungato a dismisura, e il lavoro scarseggia anche per chi può lavorare "normalmente".
Nella ditta dove lavoravo lamentavano, una quindicina di anni fa, di non riuscire a trovare invalidi !
La situazione dei disabili è denunciata spesso anche sul sito dell'Associazione Invalidi Civili, dove si legge anche che ci sono disabili troppo protetti ed altri senza nessuna assistenza. La coperta è sempre più corta grazie anche ai furbetti, sia chi abusa dell'invalidità, sia chi vuole i diritti ma senza assolvere ai propri doveri (pagare le tasse).

Il sito Nazionale degli invalidi civili è questo: http://www.anmic.it/

Zac
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--------------------
"In medicina tutto quello che è sconosciuto è malattia mentale" (...)
"Una delle malattie più diffuse è la diagnosi." (Karl Kraus)
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La foto di Zac qui: PhotoZac


#8 memole74

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Posted 16 October 2007 - 20:25:15

Grazie Gladiola per i tuoi preziosi consigli, :-) anch'io sto come te ci penso oramai tutti i giorni, il lavoro è un grosso problema , come dice Zac , con tutti gli invalidi che ci sono in italia è un bel casino. :o

Agli admin:
possiamo aprire una sezione nel Forum di "Domande e offerta di lavoro" (o c'è già) ?
Chissà che qualche medico, imprenditore, uomo di buona volontà non abbia dei contatti ?


Bellissima idea..non si sa mai.. :rolleyes:
Vi saluto. A presto. E speriamo che la ruota giri anche a favore nostro.. :rolleyes: anche perchè abbiamo gia toccato il fondo da un po...e ne abbiamo abbastanza.

#9 ecob

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Posted 17 October 2007 - 10:10:02

cara memole, sollevi una serie di questioni degne di riflessione.In effetti anch'io penso che svolgere un'attivita' gratificante - come dici tu- sia estremamente utile e non solo per i proventi economici che ne possono derivare, ma anche perche' e' un modo per continuare a sentirsi vivi,per non essere degli emarginati sociali.Non dici quali sarebbero le tue aspirazioni, qual'e' la tua formazione, al di la' dell'avere scarsa esperienza lavorativa.Di tutte le possibili attivita' alcune possono essere compatibili con lo stato di salute di un cfssino/fibromialgico altre purtroppo proprio no.Ipotizzi che il precedente colloquio di lavoro non sia andato a buon fine forse perche' chi ti ha esaminato non conosce la CFS:non so di che lavoro si trattasse, ma vedi io penso che se fosse stata conosciuta la malattia con la quantita' di " deficit" che comporta, purtroppo le possibilita' sarebbero state ancora meno.Chi onestamente assumerebbe una persona che ha difficolta' a concentrarsi, che e' spesso sfinita,che fa fatica a muoversi, che ha dolori sparsi? che in definitiva non puo' garantire una continuita' di lavoro qualitativamente accettabile. Una persona che magari un giorno lavora e due giorni sta in malattia?Nell'ambito delle categorie protette ci sono persone con problemi magari anche piu' gravi ( pensiamo ad esempio agli spastici, ai mutilati,ecc) ma magari l'attivita' che sono chiamati a svolgere e' compatibile con la loro patologia.puoi rispondere a un centralino anche se sei sulla sedie a rotelle,puoi svolgere un'attivita' intellettuale anche se sei fisicamente inabile. Ma chi e' sempre stanco?Tu hai ottenuto un'invalidita' civile al 50% il che dovrebbe significare che hai grosse limitazioni anche se in questo momento tu ti sentiresti di inserirti nel mondo del lavoro.Conosco una ragazza ammalata di Sclerosi Multipla: fa l'avvocato e puo' farlo perche' la libera professione le concede di gestire i suoi ritmi.Quando non ce la fa, ha bisogno di riposo,deve andare in ospedale per le sue terapie, non deve rendere conto a nessuno.E' il lavoro dipendente che crea problemi.Penso che sia giustissimo, legittimo e utile che tu cerchi un lavoro ma - e' un'opinione del tutto personale -la prima cosa e'chiarire a se stessi senza mentirsi cosa si e' in grado di fare, quali alternative si hanno,cosa si sarebbe disposti a fare senza sentirsi squalificati,quanto tempo e quante energie e' realisticamente possibile dedicare al lavoro.Individuato l'obbiettivo si valutano le possibili strade per raggiungerlo.Ad esempio esiste il " lavoro in affitto" per cui ci si impegna per periodi limitati nel tempo.Credo che rifarsi alle normative che prevedono l'inserimento nel mondo del lavoro delle persone svantaggiate porti poco lontano proprio per le ragioni dette prima: la CFS e' una malattia molto particolare e limitante su troppi versanti.Personalmente lascerei perdere le grandi aziende in ogni caso.Auguri e grazie per aver aperto una discussione quanto mai utile a tutti

#10 memole74

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Posted 17 October 2007 - 13:04:51

Carissimo ecob , grazie per esserti accodato con il tuo parere, è giustissimo cio che hai scritto , la penso come te , bisogna far un gran lavoro prima dentro di se, abbiamo dei limiti e come dici tu bisognerebbe crearlo noi un lavoro su misura in base al nostro stato di salute.
L’ideale sarebbe aprire un attività in famiglia, ma non sempre è possibile.

Durante quel colloquio con la grande azienda mi fecero capire che preferivano prendere una persona con problemi piu gravi ( spastici , mutilati , disabili ecc..) che una persona come me di cui non conoscevano tutti i problemi legati a questa sindrome.
Comunque si trattava di un posto da operaia come Addetta controllo qualità su due turni di lavoro.

Hai parlato di lavoro in affitto? In cosa consiste? Puoi darmi delle informazioni?
Grazie.


#11 Eli69

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Posted 21 October 2007 - 21:25:53

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Carissimo ecob , grazie per esserti accodato con il tuo parere, è giustissimo cio che hai scritto , la penso come te , bisogna far un gran lavoro prima dentro di se, abbiamo dei limiti e come dici tu bisognerebbe crearlo noi un lavoro su misura in base al nostro stato di salute.
L’ideale sarebbe aprire un attività in famiglia,  ma non sempre è possibile.

Durante quel colloquio con la grande azienda mi fecero capire che preferivano prendere una persona con problemi piu gravi ( spastici , mutilati , disabili ecc..) che una persona come me di cui non conoscevano tutti i problemi legati a questa sindrome.
Comunque si trattava di un posto da operaia come  Addetta controllo qualità su due turni di lavoro.

Hai parlato di lavoro in affitto? In cosa consiste? Puoi darmi delle  informazioni? 
Grazie.

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ciao, ho trovato molto interessante il vostro discorso sul lavoro. Io prima avevo un negozio alimentare di mia proprietà ho dovuto lasciarlo perchè gli orari ed il lavoro non erano alla mia portata ed era così umiliante vedere mia mamma distrutta la sera perchè doveva fare il mio lavoro. Non dire niente hai colloqui fate attenzione perchè è un'arma a doppio taglio, la stò provando sulla mia pelle. Stanca di tanti no appena parlavo dei miei problemi ho taciuto, sono si stata assunta sembrava di ritornare a vivere come gli altri. Mi sono detta 5 ore al giorno in un'ufficio sono alla mia portata, non sapevo certo che stavano riorganizzando l'archivio. A fine giornata ero distrutta e dopo 4gg sono così stanca da dover portare la stampella, domani mattina devo andare al lavoro e spiegare la situazione. Cosa faccio inizio una serie di bugie o dico la verità? Pensavo quest'ultima idea, come faccio ogni giorno inventarmi bugie pechè questo e quell'altro non posso farlo? :) E' la prima volta che partecipo, ma domani saprò di non essere sola quando dovrò affronatare il direttore

#12 ecob

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Posted 22 October 2007 - 11:17:59

non e' che sia molto esperta. Se provi a digitare su internet "lavoro in affitto" forse puoi avere qualche informazione piu' chiara di quelle che ti posso dare io.In pratica pero' se ho ben capito e' l'equivalente del lavoro interinale, cioe' tu ti presenti ad un'agenzia di lavoro interinale, dici cosa sai fare, o sei disposta a fare, sono poi loro che ti chiamano quando hanno richiesta di personale con le tue caratteristiche.Essenzialmente sono lavori a termine: per esempio l'azienda xy ha bisogno per due mesi di un'intervistatrice... di una telefonista...di qualcuno che collabori alla realizzazione di un evento... ecc.Tu fai parte dello staff di persone che l'agenzia di lavoro interinale propone.Finito un lavoro puo' chiamarti per un altro.Una volta ho letto sul Corriere della Sera di una tizia, perfettamente sana, con tutte le carte in regola per svolgere un lavoro tradizionale in un'azienda, che aveva scelto questa strada proprio perche' voleva avere la possibilita' di gestire liberamente il suo suo tempo.Le piaceva poter lavorare magari tre mesi,poi farsi gli affari suoi per un mese, poi lavorare nuovamente e cosi'' via( beata lei).Il titolo dell'articolo infatti era "interinale per scelta".Mi risulta che di solito siano pagati bene.Credo che in questo tipo di lavoro non si venga pagati dall'azienda per cui lavoro, ma dall'agenzia che ti da" in affitto".

#13 memole74

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Posted 22 October 2007 - 16:31:30

per prima cosa rispondo a Eli , :-) come ti capisco , ci sono passata anch'io quando ho lavorato presso il call.center, da un par -time mi hanno fatto fare un full time, troppo per me ...c'erano giorni che non c'e la facevo , ero fisicamente e psicologicamente distrutta , tanto che ricordo di aver detto della mia sutuazione sperando di essere capita, visto che mi sono sentita dire che destabilizzavo il gruppo di lavoro con le mie assenze, che poi non sono state tante, in un mese 3 giorni. Dopo questa esperienza ci sono voluti 5 mesi per riprendermi dallo stress. Anche per questo sarebbe meglio comunque lavorare come invalidi.
Fammi sapere come è andata con i capi. Mi raccomando! :-)
Un abbraccio , sono con te. :280:


Ecob , grazie per le info [/B], ci stavo arrivando , sai?
sono iscritta in alcune agenzie di lavoro internale della mia zona ma non mi hanno mai contattata, la signora che mi hai citato sicuramente non soffre di cfs e sicuramente abiterà in una grande città perchè dipende dalle zone in cui si abita, io che abito in collina sono anche svantaggiata in questo senso. dalle mie parti c'e poco lavoro. Per questo io e il mio fidanzato stiamo pensando di andare a convivere in città a Pavia. Dovremo fare un sacco di sacrifici inizialmente , o almeno finchè anch'io non trovo da lavorare 4 ore al giorno.
Al collocamento invalidi , ho dato la disponibilità per fare dei corsi e dei tirocini per il reinserimento lavorativo , ma ancor oggi sto aspettando loro notizie.

Ti saluto cara Ecob , un abbraccio!!!!

Edited by memole74, 22 October 2007 - 16:32:29.


#14 blixen

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Posted 23 October 2007 - 13:47:37

Per esperienza personale è meglio non parlare della malattia. Cinicamente posso dire: non è una voce prevista dal curriculum e nessuno, durante i colloqui, ti chiede della salute. Puoi tentare con un full-time e vedere come va. Qualche anno fa (sono malata da 12 anni circa) ho iniziato un lavoro prima part-time, poi a tempo pieno. Lì sono iniziati i veri guai, non ce la facevo e alla fine ho parlato della malattia, prima alludendo ad una ricaduta di mononucleosi, poi parlando di CFS. Sono stati comprensivi e dopo un pò di tempo ho ridotto l'orario di lavoro. Quando per motivi di stress (che sappiamo il male che può fare) legati al tipo di lavoro mi sono licenziata, sono stata un pò a casa, poi ho iniziato a cercare un altro impiego. Stando zitta. In una azienda era andato bene il colloquio e mi avevano convocata per il secondo per andare a concretizzare il tutto. Ho accennato a problemi di salute e non mi hanno più richiamata. Poi alla fine sono stata assunta a tempo pieno in una ditta (sempre stando zitta sulla salute) e di nuovo troppo faticoso. Anche lì ne ho parlato apertamente e mi hanno accordato un part-time, ma solo perchè a loro in questo momento va bene così.

Quello che posso dire è che la persona malata non è funzionale al sistema, non è funzionale alla società e quindi viene emarginata. Il modello è una persona sana, che lavora guadagna e spende, fa andare avanti l'economia. Non ci sono pubblicità con target i malati, non ci sono mutui per i malati, non ci sono vacanze o viaggi per loro.
Non rendiamo nella società, figuriamoci nel mondo del lavoro. E' per aggirare questo che bisogna mentireo meglio non parlare, farsi assumere e far vedere quanto si vale e se si può comunque essere utili e fare bene un lavoro. Poi si può parlare.

Per quanto riguarda il lavoro interinale non è altro che lavoro a tempo determinato, più o meno lungo ed è una comodità per l'azienda che ti da il lavoro. Vieni assunto dalla agenzia di lavoro interinale e vai a lavorare nella ditta che cerca personale. Vieni pagato a seconda del contratto di lavoro vigente nella ditta dove vai a lavorare, non dipende dalla agenzia di lavoro interinale. Di solito la tendenza è pagare di meno, non di più. Adesso ho un lavoro di questo tipo, finisce a dicembre e poi dovrò rifarmi il giro delle agenzie per trovare altri lavori e non parlerò di certo della mia malattia.
Stress in arrivo

#15 gladiola

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Posted 23 October 2007 - 17:27:38

Grazie a tutte: vi ho letto con molto interesse ! :662:

Cara Blixen, hai reso perfettamente l'idea della tipica mentalità economica liberale!

Pero' in alcune grosse aziende con un profilo internazionale, esiste una gestione del personale piu' professionale e una cultura aziendale magari anche attenta a certi problemi sociali (vedi percentuale dell'utile per progetti sociali, ecc.).

Penso che queste aziende possano essere oggetto di una campagna d'informazione sulla CFS/FM e chiedere di instaurare anche in quota invalidi posti di lavoro tipo "job sharing" e altro (ossia divisione di un posto di lavoro fra piu' persone) !
Mi vengono in mente: Ferrari, Fiat, Eni, ecc.
Perchè la Ferrari, oltre a vincere i campionati del mondo dell'ultimo decennio in Formula 1, è stata considerata da autorevoli quotidiani, anche una delle migliori aziende per la qualità dell'ambiente di lavoro ... e i risultati si vedono!

Vogliamo scrivere a Montezemolo (che è anche presidente di Confindustria) ? :280:

Gladiola

#16 deborah72

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Posted 07 October 2008 - 19:08:25

Bella domanda,
io stò facendo una marea di colloqui e non mi sono mai sentita così umiliata.
Ti fanno firmare un foglio con tanto di legge sul diritto alla privacy ma.... "l'azienda deve sapere chi assume"
No scusate, tutte le aziende che superano i 15 dipendenti devono assumere una categoria protetta.
Mi viene chiesto cosa posso fare ed io rispondo che non posso fare lo scaricatore di porto. Oggi ho comunque detto che avendo maturato esperienza in vari ruoli impiegatizi, non mi voglio deprezzare.
Quindi i miei consigli sono
sii determinata
dì che il posto ti interessa
dì che ti piace imparare
dì che accetti consigli
dì che la malattia non è conosciuta, sii quindi generica, ma sii specifica per quanto riguarda le conseguenze che questa ha sul lavoro, ad esempio:
"cerco un lavoro impiegatizio part-time perchè sono onesta, e sò che i miei problemi non devono pesare sull'azienda, quindi preferisco fare poche ore ma lavorare bene"
Non lasciarti intimidire, loro assumendo un disabile devono assolvere un obbligo, ovviamente scelgono il minore dei mali.
In bocca al lupo (anche a me)
Un altro consiglio, perchè non vai su internet, cerca lavoro categorie protette
Potrai inviare un curriculum a diverse agenzie che valuteranno il tuo profilo e lo invieranno a varie aziende.
Se ci impegnasimo di più a fare il bene, piuttosto che a stare bene, forse riusciremmo anche a stare meglio

#17 deborah72

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Posted 07 October 2008 - 19:12:06

Un altra domanda...

Ma se si viene assunti normalmente, poi,  puoi richiedere  all'azienda di essere presa come invalida?

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E' difficile.
Nella azienda dove lavoro attualmente c'è crisi (meno di 13 dipenenti) ho proposto l'assunzione nelle categorie protette (al posto di una proposta assurda ovvero un part-time 2 ore mattino e 2 alla sera!!!)
Hanno rifiutato, non vogliono doversi ritrovare a fare tagli e a dover sganciare quattrini (si perchè quando licenziano un disabile, devono sganciare parecchio)
Se ci impegnasimo di più a fare il bene, piuttosto che a stare bene, forse riusciremmo anche a stare meglio

#18 Zac

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Posted 07 October 2008 - 20:47:00

Ma dato che siamo in Italia vi chiedo "come mai ci sono tante aziende superiori ai 15 dipendenti senza nemmeno un disabile ?"
Risposta: "perchè con una piccola multa di pochi euro mensili puoi evitare di assumerli e toglierti qualche pensiero".

Questa l'ho sentita nei giorni scorsi durante un'intervista ad un presidente di un'associazione disabili in un servizio del TG1, se non sbaglio.

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#19 deborah72

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Posted 08 October 2008 - 07:10:26

I CAN'T BELIVE
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#20 l.genovesio

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Posted 08 October 2008 - 10:40:36

è vero, la persona invalida in azienda da fastidio, soprattutto se la persona invalida è anche ammalata.
Cercando un lavoro + vicino a casa ho parlato con la responsabile del collocamento obbligatorio e mi ha detto che la più grossa loro difficoltà è collocare invalidi per malattia, faccio un esempio preferiscono a parità di percentuale assumere una persona claudicante che un ammalato di tiroide o epatite cronica c, perchè il primo potrebbe avere quel problema ma godere ottima salute, il secondo essendo già malato per loro è sinonimo di continue assenze di malattia. Poi ci sono anche malattie che fanno + paura delle altre, vedi AIDS ed epatiti.
Io ho l'epatite cronica C associata a fibromialgia, per fortuna fui assunta in tempi in cui l'epatite non si conosceva ancora, poi quando i mass media cominciarono a parlarne, anche diffondendo notizie allarmistiche su come ci si contagia, io ho avuto problemi con colleghi sul lavoro, che temevano in qualche modo il contagio per loro e la famiglia
Quando poi purtroppo sono peggiorata con il sopraggiungere della fibromialgia e ho cominciato a fare ripeture assenze per malattia anche lunghe quattro mesi, sono completamente stata tagliata fuori dall'ingranaggio lavorativo, non potendomi licenziare sono stata depositata e poi dimenticata in un magazzino, lavoro poco e tranquillo, però niente livelli, niente aumenti, pochi contatti, proprio per l'ubicazione logistica del magazzino, con altri colleghi, se non con i pochi altri dipendenti che lavorano in mangazzino (su 7 persone, c'e 1 sordomuto, 3 invalidi civili, 1 che comunque pur non essendo invalido ha problemi di salute e di testa, e un solo normodotato.
Da qui di capisce come ragionano le grosse aziende!!!!!!!!
ciao a tutti
Laura

#21 memole74

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Posted 08 October 2008 - 19:36:53

Grazie per i consigli, anch'io la penso come voi.

Ora sò che la regione lombardia ,tramite collocamento invalidi ,sta dando agli invalidi in difficoltà , una borsa lavoro .
Consiste nell'inserimento in alcune aziende come tirocinanti , scopo , assunzione.

Ho gia fatto il colloquio con l'azienda per cui dovrei fare il tirocinio , ho cercato nel mio possibile di farmi vedere una persona attiva e volenterosa. Non mi hanno chiesto del perchè dell'invalidità, (domanda che invece in un altro colloquio mi avevano fatto) insomma è andato bene.

Ora i tempi come al solito si stanno allungando , io sono qui che aspetto la telefonata per partire con il corso formativo, poi tramite tutor incomincerò a lavorare.

Ci provo.


Un saluto.

Mari.

Edited by memole74, 08 October 2008 - 19:38:15.


#22 deborah72

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Posted 10 October 2008 - 07:16:34

mi viene in mente parte di un ritornello di una famosa canzone di Battisti

..... in un mondo che,
non ci vuole più......

Sono anche io nel limbo
Se ci impegnasimo di più a fare il bene, piuttosto che a stare bene, forse riusciremmo anche a stare meglio




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