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[danis]

I dati nudi e crudi:


Nel 2006 le donne che hanno subito un atto violento sono state 1 milione 150 mila
Il 62% di queste da parte dei partner, a cui si aggiungono i parenti.
In pratica il 5,4% delle donne italiane tra i 16 e i 70 anni ha subito violenza:
il 2,7% violenza fisica
il 3,5 violenza sessuale
lo 0,3% stupri o tentati stupri.
Ancora: sono 6 milioni 743 mila le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita.
Complessivamente circa 1 milione di donne (4,8%) ha subito stupri o tentati stupri.

2 milioni 77 mila inoltre le donne separate che hanno subito durante o dopo la separazione forme di persecuzione particolarmente violente.

Sono dati, percentuali fredde e impersonali che non lasciano intravedere i volti tumefatti di chi queste violenze le ha subite e le subisce.
Sono cifre di una tabella che riporta in numeri storie di dolore e umiliazione totale, segni grafici che non possono rappresentare la lacerazione interiore di chi di queste storie è la protagonista involontaria.

[MARIU']

Purtroppo ancora fino a qualche giorno fa una mia collega paragonava la violenza che può subire una donna, addirittura con la sua esuberanza nel proporsi agli uomini, con la sua volgarità o disinvoltura nel vestire, come se magari solo un pò di sfacciataggine o cattivo gusto (che poi è da vedere che lo siano davvero)possano ferire come la violenza vera e propria, di qualsiasi tipo essa sia.
"Non si deve" assolutamente mai giustificare una violenza con frasi tipo: "ma è lei che lo istiga;"
o: "lei non doveva vestirsi così scollata;"
oppure: "così impara ad essere più seria e dare meno confidenza agli uomini".

Sono frasi che si sentono ancora spesso, ed io ho risposto alla mia collega che mai si deve infierire sulla vittima, che dovremmo difendere ogni donna che ha subito una violenza, un'umiliazione, sempre ed in ogni caso.
Ovviamente s'è aperta una discussione accesa ma poco frequentata, nel senso che le altre stavano a guardare e non intervenivano, ascoltavano soltanto.

Il problema è sempre lo stesso, che le donne stesse il più delle volte, non educano i loro figli al rispetto per le altre dicendo certe cose, e molto di più subendo senza cercare di difendersi o ribellarsi, a mio parere.

Capisco che sarà difficilissimo decidere di lottare e farsi giustizia, ma ci si deve provare, anche con l'aiuto magari di certe associazioni che per fortuna oggi esistono e che aiutano le donne in difficoltà gratuitamente, e che speriamo diventino sempre più numerose.

Penso che però bisogna che cominciamo dall'educazione e dalla cultura su questi argomenti, che ognuno di noi può contribuire a modificare, anche solo parlandone.
Anche solo rifiutandosi di assecondare certi atteggiamenti, come quello di un ex fidanzato che l'anno scorso pubblicò su internet le foto private ed osè della sua ex, che lui stesso le aveva scattato col cellulare mentre erano insieme, per vendicarsi di lei.
Tutto il paese ne parlava perché erano di qui ed un giorno trovai molte, quasi tutte le mie colleghe, che le guardavano commentando. Io ed altre poche non abbiamo voluto fare neanche questo, per non fare proprio ciò che lui voleva. Umiliarla!
Quando l'ho fatto presente alle altre mi è stato risposto che "lei" non avrebbe dovuto farsi fotografare così, che era "lei" l'esibizionista, e che semmai perché non gliele faceva ritirare, magari si voleva pure fare pubblicità!
Insomma nessuna solidarietà con la vittima e tutte schierate con quel farabutto!