ci ho messo qualche ora..
Fortunatamente vivo con colui che chiamo con-sorte, non siamo sposati ma mi pare il termine appropriato, la nostra è una storia ormai ventennale e conviviamo da piu o meno 15 anni, è una persona che mi piace, un essere umano con una grande sensibilità e una natura generosa è un grande Amico e io sono ancora innamorata ( e anche lui me lo dimostra quotidianamente), con questa premessa parrebbe che le cose fossero buone e invece no, perché l’Amore è un meraviglioso mistero e in quanto tale l’amare ti porta a desiderare il meglio per chi ami e allora mi rattristo perché per lui mi ritrovo a desiderare una vita migliore che non quella che si obbliga a fare dovendo fare i conti, suo malgrado, con la mia non-vita, i figli che non sono arrivati il dover campare con il suo stipendio eccetera eccetera…..( lament lament..)
Detto ciò, come ho risolto il problema solitudine
non credo si possa risolvere, il fatto sta che chi vive con le energie ha la possibilità di svagarsi, perché lavorando può economicamente permettersi di sviare l’attenzione dai propri problemi anche di tipo esistenziale, perché ha l’energia per fare ( hobby, volontariato, uscite con amici, viaggi… quanto mi piacerebbe viaggiare.. Visitare l‘asia,il sudamerica…) cose che richiedono energie che chi come me ha riserve limitatissime vorrebbe tanto ma sa di non riuscirvi, ogni cosa richiede energia, se non è fisica è mentale, e quando non ne hai non ne hai. Anche pensare stanca.
Tutto il tempo che si trascorre con se stessi porta alla consapevolezza della condizione di estrema solitudine che ogni essere umano si trova ad affrontare presto o tardi nella vita, tale consapevolezza si dovrebbe affrontarla in età matura perché affrontarla prematuramente può essere di difficile gestione e modificare radicalmente la personalità di una mente che avrebbe bisogno di nutrirsi di speranze e sogni. Il vero problema è la noia.
Per venire al pratico caro jonny io leggo, guardo documentari leggo quello che scrivete sul forum..
E la mia casa è un disastro, ho una lista delle cose che dovrei fare ( …mettere via l‘invernale….ancorà lì.), ma proprio non me la sento e ancora non ho spuntato nulla, anche perché, onestamente, quando ho una tacchetta di energia e il mio dolce con-sorte è libero preferisco stare con lui e fare una passaggiata con il nostro cagnone ( e poi mi sento in colpa acc..dovevo fare questo e quello… mi sgrido da sola, che se fosse qualcun altro al mio posto sarei piu comprensiva).
Cucinare è un problema, a me piace il cibo, non sono una mangiona ma il gusto mi solletica, mi piacerebbe preparare dei manicaretti ma non ci riesco, o meglio devo organizzarmi con giorni d’anticipo..una cosa oggi una cosa domani, per il quotidiano non riesco a fare le diete tipo piadine con il farro, pulire verdure per il minestrone.. Per cui molte volte vado di riso integrale o no lessato,uova… solo raramente chiedo alla mia dolcezza di cucinare, fa turni di lavoro massacranti, 12 ore per volta, una volta di giorno una di notte… come faccio a chiedergli di fare quello che io non riesco pur stando tutto il giorno sdraiata.. Sono fortunata perché da persona intelligente quale lui è capisce il mio stato e ha un atteggiamento comprensivo ma non del tipo che pena mi fai, che quello mi farebbe piu male.
Tornando alla solitudine ti dirò che una volta imparato a convivere con te stesso ti togli il peso di sopportare le persone che non ti interessano o accettarne alcuni aspetti per la paura di non avere compagnia, la solitudine con gli anni ( e si, ci vuole il suo tempo) diventa dolce, a condizione che tu sia a posto con te stesso, per volersi bene ho seguito il consiglio datomi di pensare alla me bambina e proteggerla, fare quello che si riesce a fare senza colpevolizzarsi
( non ci riesco ancora ma ci stò lavorando), e lasciare agli “energumeni” il loro agitarsi come “code senza lucertola” ( titolo di un vecchio libro di cui ho vago ricordo) lascia perdere il paragone con gli altri, è un mondo folle. Quando mi capita di parlare con qualcuno che vedo non mi ascolta mi fermo.. Energie da sprecare non ne ho, vivi e lascia vivere, se qualcuno ha bisogno di me faccio quello che posso e quando non ci riesco lo dico e se non capiscono fa niente.
Con il tempo a stare tanto da soli si impara a conoscersi molto a fondo e ci sono molte cose che non ci piacciono, è un viaggio lungo,tormentoso,doloroso ma è una esperienza che ti fa smussare tanto, ti porta all’essenza del tuo essere ti fa accettare i tuoi limiti e ti fa diventare piu consapevole dei tuoi sentimenti, alla fine ti ritrovi un essere piu onesto e anche piu sensibile e vulnerabile. E riconosci nella folla le persone che stanno facendo il tuo stesso percorso.. Strana questa cosa..
C’è il rischio di diventare acidi e arrabbiati, a stare tanto da soli puo succedere, ma se si ha il coraggio di continuare l’introspezione si puo anche recuperarsi. Poi ci sono quelli che hanno una pietra al posto del cuore, a di loro non voglio parlare, energie sprecate, posso capire le sofferenze che portano a quella condizione, ma non giustifico mai il prendersela con chi non si dovrebbe, ho passato le pene d’inferno per cercare il me senza incattivirmi, perdonare chi mi ha fatto del male per superare la rabbia, esistendo certi elementi negativi per l’umanità non posso che decidere di non volere avere niente a che fare con loro, quello che posso nel mio piccolo lo faccio e quando una persona non mi piace non la frequento e se mi capita che chiedono glielo dico pure ( come successe in pronto soccorso che dissi di volermene andare perché non volevo stare con le persone che dovevano occuparsi di me “- non voglio stare con loro-dissi alla mia dolce metà-” non vedi come sono? “
Sguardo attonito del personale medico, !!!!! Arrabbiatura del con-sorte e mia richiesta di scappare via mi avranno fatta passare per matta ma chi se ne frega. ).
Capisco che per voi maschietti, per come questa società ha impostato le cose deve essere difficile scrollarsi di dosso il rapporto produttività-valore della persona piu che per il mondo femminile alla quale è concesso non identificare il proprio valore esclusivamente in base alla posizione sociale ( puoi sentirti realizzata come brava madre, o brava moglie ) anche se basterebbe sentirsi esseri umani consapevoli ( e qui il discorso esce dai ranghi…)
Per concludere, non esistono ricette, ti posso consigliare dei libri da leggere, e che ti consoli l’idea che i piu grandi saggi hanno raggiunto la condizione di saggezza con i ritiri spirituali,
Ma anche la follia trova nutrimento nella solitudine, e io non credo di essere saggia.
Non credo di averti aiutato molto, è difficile farlo, ma nelle mie possibilità ci ho provato.
Un ultima cosa: se ti trovi in difficoltà chiedi i farti compagnia, non vergognarti di dire le cose, a volte si ha davvero bisogno di un abbraccio.