Romy-pensiero......
#271
Inviato 31 agosto 2011 - 12:33:14
Nel mio piccolo sono a disposizione, se posso fare qualche cosa.
Ciao
Zac
Zac
Amministrazione
--------------------
"In medicina tutto quello che è sconosciuto è malattia mentale" (...)
"Una delle malattie più diffuse è la diagnosi." (Karl Kraus)
La foto di Zac qui: PhotoZac
#279
Inviato 01 settembre 2011 - 17:54:13
Siamo qui, a presto.
Amministrazione CFSitalia
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"Il Forum ha carattere divulgativo e le informazioni contenute non devono sostituirsi alle visite e alle diagnosi mediche. Ricordate che l'autodiagnosi e l'autoterapia possono essere pericolose"
==============================
"Il senso della vita
è dare senso alla vita”
(R.Steiner)
#286
Inviato 11 settembre 2011 - 18:56:14
Ora siamo a casa,è il 2° giorno per la precisione,per me,è stata una guerra totale,non so' dove ho preso le forze per poter resistere agli stress a cui sono stato sottoposto,oggi sono peggiorato di brutto,perchè venendo meno mia moglie,vera colonna fisica della mia casa,mi son dovuto sottoporre a prove fisiche fuori del normale,anche con il mio nipotino,con ricaduta sulla mia salute,ed il problema non è ancora risolto,perchè mia moglie è in convalescenza ed ha ancora alcuni dolori alla testa ed in altre parti del corpo,da quì la mia preoccupazione, perchè io sono arrivato al mio traguardo,non ho più forze per dare o solo per pensare.Inoltre mia moglie è uscita dall'ospedale portando con se un fastidio alla sua visione binoculare,oltre alla pressione negli occhi molto elevata a 26,forse il risultato delle maxi-dosi di cortisone da protocollo, ricevute in ospedale.Inoltre Le è stato riscontrata un aneurisma all'Aorta Addominale,di Diametro 5,5 cm,ovvero misura limite,alla quale,di solito si dovrebbe intervenire con intervento,al fine di scongiurare eventuale rottura,ma il discorso quì non è dei più semplici ed il dubbio diventa di tipo Amletico,anche perchè ci si trova di fronte a svariati dubbi e misteri,io nel frattempo spero che ci sia stato un errore nel dimensionare il diametro,cosa un po'difficile, ma possibile,comunque non si puo' restare con le mani in mano e serve un buon centro di Chirurgia Vascolare,e da parte mia tanta energia,di cui al momento ne sono privo.Mi fermo quì,i problemi sarebbero molti di più,a voler mandare la casa avanti,ma mi sono voluto limitare a quelli relativi ai fatti di salute,poi si vedrà piano piano.
Grazie ancora,anche per le vostre Preghiere,che insieme alle mie,sono state esaudite da Chi ci guarda dal Cielo,è di questo,posso dire di essere più che felice,per le cose che verranno in seguito,sia fatta sempre la volontà di Chi ci guarda e ci giudica dall'alto dei Cieli.
Iosto'conChiara
Quando le voci in te parlano di fine;
quando la mente dice che hai perduto;
quando credi che sia impossibile;
eppure prosegui,ti sollevi sulla tua Spada;
e fai ancora un altro passo;
Lì è dove termina l'Uomo;
Lì è dove comincia Dio.
Mentre si aspettano future ricerche è importante per prima cosa non
nuocere.
Non è vero che i giorni di pioggia sono i più brutti, sono gli unici in cui puoi camminare a testa alta anche se stai piangendo.
"Nessun Medico può dire che una malattia é Incurabile.
Affermarlo é come offendere Dio, la Natura e disprezzare il Creato.
Non esiste malattia, per quanto terribile possa essere,
per la quale Dio non abbia una cura corrispondente".
Paracelso
“Questa realtà è solo un sogno di cui siamo convinti!”
Mio collegamento
Per quanto riguarda l'ipotesi che la CFS possa essere una forma di Depressione Mentale,tutti gli studi hanno contraddetto tale approccio.Per citare un solo ma importante rilievo clinico:i livelli di Cortisolo sono molto bassi nella CFS,al contrario di quelli alterati verso l'alto della Sindrome Depressiva.
Allora, se capiamo che siamo responsabili di ciò che viviamo, già questo cambia del tutto la visione delle cose.
Livello anormalmente alto o basso di cAMP causa difetti di apprendimento e di capacità di memoria,in generale.
Sul cAMP ci sarebbero molte cose da dire al fine di una buona memoria e cognitività,forse lo faro' un giorno sul mio topic,tempo permettendo,ora voglio solo ripetere una verità a cui sono arrivato da qualche anno,aumentare il cAmp nei giovani comporta un miglior apprendimento e memoria,accade l'inverso nelle persone adulte o anziane.Quindi il cervello dei giovani si comporta all'opposto dei cervelli dei vecchi ed anziani questo avviene anche negli animali da laboratorio,questo spiega anche tutta la diatriba sulla Cannabis terapeutica..........negativa nei giovani un toccasana negli anziani,perchè comporta una diminuzione,appunto,del cAmp e quindi potenzia la comunicazione tra neuroni e quindi la memoria,apprendimento e cognitività,mal ridotti nella CFS/ME,fibromialgia,MCS,MBS,ed altre......
https://www.youtube....h?v=ICjFAa2ZbIY
#287
Inviato 11 settembre 2011 - 22:48:19
Hai già detto tutto tu, guai su guai e per venirne a capo si dovrebbe tirare a dadi
Per l'aneurisma un mio amico ha un problema identico, è andato da 4 specialisti, tra i quali "quello del Papa", due dicono di non far nulla e due di intervenire, e ora ?
Ora forse tu, o meglio tua moglie, ha propblemi più importanti, cercare di stabilire la priorità non è un compito facile e ci si deve affidare per forza ad un esterno, noi in questi casi siamo poco obiettivi.
Mi sento impotente nel non sapere cosa dire in questi casi, per il momento solo tu puoi organizzarti alla sopravvivenza, che la forza, la fede ed il coraggio siano con te e con tua moglie, un abbraccio.
Ciao
Zac
Zac
Amministrazione
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#288
Inviato 12 settembre 2011 - 00:07:53
Un caro abbraccio e vedrai che supererai anche questa prova.
Abbracci.
Amministrazione CFSitalia
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(R.Steiner)
#290
Inviato 12 settembre 2011 - 09:24:16
per te, posso solo dirti di "non allarmarti"!
avrai di sicuro un collasso di forze dovute al trauma che hai subito!ma non averne paura...passeranno e risolverai questa cosa "definita" e facilmente elaborabile!
spero solo che altri familiari ti aiutino e che forza, coraggio e fortuna Vi siano vicini.
Messaggio modificato da enrica2010, 12 settembre 2011 - 09:24:34
#291
Inviato 12 settembre 2011 - 12:09:33
Messaggio modificato da invisibile, 12 settembre 2011 - 12:09:57
#294
Inviato 16 settembre 2011 - 00:33:39
Messaggio modificato da romy, 16 settembre 2011 - 00:35:37
Iosto'conChiara
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Allora, se capiamo che siamo responsabili di ciò che viviamo, già questo cambia del tutto la visione delle cose.
Livello anormalmente alto o basso di cAMP causa difetti di apprendimento e di capacità di memoria,in generale.
Sul cAMP ci sarebbero molte cose da dire al fine di una buona memoria e cognitività,forse lo faro' un giorno sul mio topic,tempo permettendo,ora voglio solo ripetere una verità a cui sono arrivato da qualche anno,aumentare il cAmp nei giovani comporta un miglior apprendimento e memoria,accade l'inverso nelle persone adulte o anziane.Quindi il cervello dei giovani si comporta all'opposto dei cervelli dei vecchi ed anziani questo avviene anche negli animali da laboratorio,questo spiega anche tutta la diatriba sulla Cannabis terapeutica..........negativa nei giovani un toccasana negli anziani,perchè comporta una diminuzione,appunto,del cAmp e quindi potenzia la comunicazione tra neuroni e quindi la memoria,apprendimento e cognitività,mal ridotti nella CFS/ME,fibromialgia,MCS,MBS,ed altre......
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#295
Inviato 16 settembre 2011 - 12:54:34
per spiegarmi meglio : una persona con una gamba rotta può, se riesce a sopportare, camminare...ma i dolori e la prostrazione la sente solo lui!!
tanta "forza", per sopportare prove, a te!
Messaggio modificato da enrica2010, 16 settembre 2011 - 12:56:45
#296
Inviato 23 settembre 2011 - 23:30:47
A questo punto dovrei entrare nel tecnico e nominare la proteina cAMP,o 2°messaggero,come viene chiamato.Ebbene a seguire gli studi di Eric R. Kandel,che è il padre della moderna biologia molecolare del cervello.Una sua promessa:L'ippocampo è l'area del cervello dove informazioni temporanee diventano permanenti, grazie alla dopamina.
Con l'età ed aggiungo non solo, però, ne produciamo sempre meno, e sono guai.
Ma è allo studio una pillola che potrebbe fermare per sempre il tempo.
Parola di Eric R. Kandel.
Niente di strano,è il minimo che uno si puo' attendere da uno scenziato del suo calibro.
Come ha scritto Kandel:«La smemoratezza consiste nel non riuscire a trasferire i ricordi dalla memoria temporanea a quella permanente. Il problema risiede proprio nell'ippocampo, che, o invecchiando o per altro motivo, perde progressivamente le sinapsi dopaminergiche, essenziali per aumentare la concentrazione di una proteina, l'Amp ciclico, che rafforza le sinapsi sia della memoria a breve termine che di quella a lungo termine.
I farmaci del futuro dovranno curare l'ippocampo.
Proprio in questi giorni il WEB è invaso da notizie di questo genere:
Ringiovanire la memoria si puo'-ultimi studi sul cAMP
Ringiovanire la memoria, creare un farmaco che fermi l'invecchiamento delle cellule o inventare l'elisir di lunga vita. Sembrano obiettivi irraggiungibili eppure, all'università americana di Yale, di ricerche se ne sono effettuate tante ed anche con ottimi risultati.
Questa volta lo studio riguarda una proteina, l'adenosina monofosfato ciclico (AMP ciclico o cAMP), che indebolisce la comunicazione tra le cellule nervose, riducendo la loro capacità di trasmettere impulsi elettrici. Rendere "adolescenti" alcuni neuroni, contrastando questa proteina, al fine di rendere reversibile la perdita di memoria dovuta all'età.
È questo il principio alla base dei test condotti su sei scimmie di età diversa, in collaborazione con la neurobiologa Amy Arnsten. Dagli esercizi a cui sono state sottoposte, per mettere alla prova la loro memoria a breve termine, sono stati raggiunti risultati soddisfacenti., come dimostrano i primi dati pubblicati su Nature.
Misurando la loro attività cerebrale, infatti, è stato scoperto che negli animali più anziani: vi è un minor numero di connessioni tra i neuroni della corteccia prefrontale; gli impulsi elettrici, con cui essi comunicano, hanno una frequenza più bassa; tale porzione del cervello, quindi, è quella che invecchia di più.
A cosa è dovuto tale stato avanzato delle cellule? Alla proteina cAMP, causa dell'indebolimento della comunicazione dei neuroni. È bastato inibirne l'attività con particolari principi attivi, per ringiovanire quelli affaticati e migliorarne il funzionamento, come i neuroni delle scimmie più giovani.
A tale scopo, è stata utilizzata anche la guanfacina, dalle proprietà già note ai ricercatori, in quanto molecola usata già nel 1980 nell'uomo per trattare l'ipertensione e l'iperattività dei bambini. Presto la ricerca sarà effettuata anche sugli uomini, dati gli incoraggianti risultati: all'università americana di Yale numerosi sono i volontari che saranno sottoposti alla somministrazione di guanfacina.
Un farmaco molto discusso in Italia, soprattutto dal Comitato Giù le Mani dai Bambini, il più rappresentativo comitato italiano per la farmacovigilanza pediatrica, secondo cui la guanfacina è arrivata alla sua terza destinazione d'uso solo perché spinta dal marketing. Un'accusa forte, mentre altrove decine di volontari americani ne scopriranno presto gli effetti. Nel frattempo? Risultano efficaci i metodi tradizionali, per rafforzare la memoria, mentre pullulano sempre più corsi full immersion per apprendere le tecniche di memoria, lettura veloce e apprendimento efficace.
Praticamente due teorie opposte,con la prima teoria,la vecchia,relativa alla positività del cAMP +PMK1+proteine di CREB,ecc.ecc. sono circa 10 anni che ci si concentra per tirare fuori farmaci,alcuni di nome AMPAKINE,e altre,sfruttando anche la possibilità di inibire il più possibile la Fosfodiesterasi con tipi di farmaci,cio' al fine di aumentare la durata e la quantità di cAMP nei neuroni e nelle sinapsi,per produrre + PK1 e quindi proteina di trasduzione CREB e quindi memoria.
La seconda teoria,taglia la testa al toro,e dice tutto il contrario della prima,offre anche il nome del farmaco sperimentale,la Guanfacina un Agonista alfa 2 Adrenergico,diverso dagli altri,perchè somministrabile una sola volta al giorno,trattasi di un vecchio farmaco usato per l'ipertensione e ADHD,ed oggi per ridare la memoria agli smemorati,se la sperimetazione dovesse funzionare?.Io a dire il vero ci metto una speranza.Poi da non dimenticare che esistono sempre le vecchie Smart Drug con i Nootropili avanti a tutti,ma a cercare sul forum,ci dovrebbe essere un mio topic che ne parla con molta precisione.Romy
Messaggio modificato da romy, 23 settembre 2011 - 23:37:31
Iosto'conChiara
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Paracelso
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Allora, se capiamo che siamo responsabili di ciò che viviamo, già questo cambia del tutto la visione delle cose.
Livello anormalmente alto o basso di cAMP causa difetti di apprendimento e di capacità di memoria,in generale.
Sul cAMP ci sarebbero molte cose da dire al fine di una buona memoria e cognitività,forse lo faro' un giorno sul mio topic,tempo permettendo,ora voglio solo ripetere una verità a cui sono arrivato da qualche anno,aumentare il cAmp nei giovani comporta un miglior apprendimento e memoria,accade l'inverso nelle persone adulte o anziane.Quindi il cervello dei giovani si comporta all'opposto dei cervelli dei vecchi ed anziani questo avviene anche negli animali da laboratorio,questo spiega anche tutta la diatriba sulla Cannabis terapeutica..........negativa nei giovani un toccasana negli anziani,perchè comporta una diminuzione,appunto,del cAmp e quindi potenzia la comunicazione tra neuroni e quindi la memoria,apprendimento e cognitività,mal ridotti nella CFS/ME,fibromialgia,MCS,MBS,ed altre......
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#297
Inviato 06 ottobre 2011 - 22:40:29
Ecob,tra quelli che per problemi mnemonici e cognitivi non sono più in grado di avanzare lungo il sentiero della ricerca personale ci devi mettere anche me stesso,non fosse stato così,oggi mi sarei già tolto dal pantano.Lo so bene che tu hai conoscenze e competenze in materia,e non mi riferivo a te,ma in generale anche a me stesso.Vedi io ho postato migliaia e migliaia di post su internet,e con vari nik in decine e decine di forum,di cui alcuni li ho dimenticati,mi capita spesso,che quando mi capita un vecchio mio post tecnico per le mani,spesso faccio fatica a capire cosa volevo dire,e mi tocca ristudiare quell'argomento che in passato conoscevo benissimo.Questa patologia ha sintomi simili all'Alzheimer,con l'età che avanza,l'ho capito già da qualche anno a questa parte,e la beffa si unisce al mio danno,spero mi sia spiegato bene cosa voglio intendere.Per quanto riguarda il cAMP,è una mia vecchia ricerca in relazione alla lucidità mentale.Prima si diceva che un suo aumento era la panacea per la memoria e la cognitività,oggi c'è un contrordine a riguardo,bisogna diminuire il cAmp il più possibile perchè colpevole dei nostri sintomi sulla memoria e cognitività,questo a stare indietro alle ultime ricerche.Ti dico subito che la cosa non mi dispiace.Nella prima ipotesi potevo fare poco,se non attendere i farmaci ad hoc dalle case farmaceutiche,che sono in ritardo di 4 anni in relazione a quanto a suo tempo preventivato e di cui ho parlato ampiamente,nei mie post del passato.........vatteli a pesca.Nella seconda ipotesi,posso fare di più nel mio piccolo,sperimentare su di me se è vero,prendendo qualche sostanza in grado di diminuire il cAmp,che secondo le mie passate conoscenze si tratta degli Agonisti selettivi alfa 2 Adrenergici,di cui mi giunge notizia che sia iniziata,proprio in questi giorni,una sperimentazione negli USA per verificare se migliora la cognitività e memoria nelle persone avanti negli anni o in portatori di patologie varie.
Non pensare che io non sappia che è molto più difficile e complicato delle 4 cosucce che scrivo,se potresti vedere i miei archivi di appunti mi prenderesti per pazzo,almeno a livello teorico è sempre così,ma poi a livello pratico,si saltano tutti i passaggi e con i farmaci o sostanze varie,se funzionano,nessuno si chiede il motivo.
Insomma non sono quello di una volta,e più passa il tempo più peggioro,la mia è una corsa contro il tempo,devo trovare qualcosa che mi fermi il deficit di memoria e cognitività,e la beffa è che se stavo come alcuni anni fa ci sarei anche già riuscito,ma nel mio caso è molto difficile,è una battaglia difficilissima,perchè servirebbe memoria di lavoro,faciltà di apprendimento,al pari di un tempo,buona memoria,ecc.ecc.per riuscire nell'intento che mi sono prefisso,ovvero bloccare in parte il mio peggior sintomo la decadenza cognitiva che avanza,mentre con gli altri sintomi me la cavo abbastanza bene.Ciao,ma saro'più chiaro sul mio topic,se trovo il tempo.Romy
Iosto'conChiara
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#298
Inviato 06 ottobre 2011 - 23:11:23
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Allora, se capiamo che siamo responsabili di ciò che viviamo, già questo cambia del tutto la visione delle cose.
Livello anormalmente alto o basso di cAMP causa difetti di apprendimento e di capacità di memoria,in generale.
Sul cAMP ci sarebbero molte cose da dire al fine di una buona memoria e cognitività,forse lo faro' un giorno sul mio topic,tempo permettendo,ora voglio solo ripetere una verità a cui sono arrivato da qualche anno,aumentare il cAmp nei giovani comporta un miglior apprendimento e memoria,accade l'inverso nelle persone adulte o anziane.Quindi il cervello dei giovani si comporta all'opposto dei cervelli dei vecchi ed anziani questo avviene anche negli animali da laboratorio,questo spiega anche tutta la diatriba sulla Cannabis terapeutica..........negativa nei giovani un toccasana negli anziani,perchè comporta una diminuzione,appunto,del cAmp e quindi potenzia la comunicazione tra neuroni e quindi la memoria,apprendimento e cognitività,mal ridotti nella CFS/ME,fibromialgia,MCS,MBS,ed altre......
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#299
Inviato 07 ottobre 2011 - 13:14:41
sei anche troppo "intelligente e lucido"
se non capisco male, qui si rischia di ricordare tutto, essere lucidi, attivi, forti con la faccia piena di rughe!!...e poi?chi la vuole lasciare questa vita...!sarebbe ancora più duro morire..
Messaggio modificato da enrica2010, 07 ottobre 2011 - 13:15:34
#300
Inviato 11 novembre 2011 - 02:32:40
Scoperto il gene che fa invecchiare il cervello
Roma, 08-11-2011
Il declino delle capacità intellettuali dipende da un gene indispensabile per lo sviluppo e la salute del sistema nervoso centrale.
Lo dimostra uno studio della School of Medicine dell'Università di Stanford e del Veterans Affairs Health Care System di Palo Alto (Stati Uniti), pubblicato sulla rivista Translational Psychiatry.
Secondo la ricerca esistono due varianti di questo gene , una delle quali raddoppia la velocità con cui si possono perdere le abilità intellettive.
Lo studio presenta i risultati di un'indagine condotta su un campione di 144 piloti d'aereo di età superiore ai 40 anni, le cui abilità professionali sono state valutate in 3 simulazioni di volo, eseguite a distanza di un anno.
Analisi del sangue e della saliva hanno stabilito che 55 partecipanti possedevano almeno una copia della variante del gene, variante associata anche a disturbi come ansia e depressione. Le abilità di questi piloti diminuivano a una velocità doppia rispetto ai partecipanti che possedevano soltanto l'altra forma del gene.
Questo gene influenza una particolare proteina (brain-derived neurotropic factor) che è indispensabile per lo sviluppo e il mantenimento del sistema nervoso centrale. Inoltre risonanze magnetiche hanno svelato una correlazione tra questa variante del gene e la diminuzione delle dimensioni dell'ippocampo, regione cerebrale che regola la memoria e il ragionamento spaziale.
Purtroppo, spiega Ahmad Salehi, coordinatore della ricerca, non esistono farmaci che possano mimare l'azione di questo gene. "L'unico modo per assicurare un aumento di BDNF nel cervello - suggerisce il ricercatore - è l'attività fisica".
Sarà vero che l'aumento del BDNF non sia possibile attraverso farmaco?
Da una tesi:MODULAZIONE DELL’ESPRESSIONE DI BDNF
NELLA LINEA CELLULARE UMANA DI GLIOBLASTOMA
DA PARTE DELLA PAROXETINA
DOTTORANDA: dr.ssa Nicoletta Croce
DOCENTE GUIDA/TUTOR: Prof. Sergio Bernardini
COORDINATORE: Prof. Giorgio Federici
Anno Accademico:2009/2010
omississ...........
Farmaci antidepressivi e loro azione su BDNF
omississ........................Il meccanismo d’azione di questi farmaci (aumentata disponibilità dei
neurotrasmettitori) è un evento acuto che si manifesta entro minuti od ore dalla
loro somministrazione; questo non si concilia con la realtà clinica in cui occorrono
da settimane a mesi di trattamento continuato con farmaci per ottenere una
risposta adeguata.
In letteratura si trovano molti lavori effettuati sia su animali che su soggetti
umani, i quali dimostrano come la somministrazione cronica di antidepressivi
determini un aumento dell’espressione di BDNF a livello centrale, ed un aumento
delle sue concentrazioni ematiche. Per quanto riguarda gli studi condotti su animali,
notiamo che sia trattamenti a lungo termine con antidepressivi (Nibuya M. et al.,
1995; Duman R.S. and Vaidya V.A., 1998; Malberg J.E. et al., 2000), che la terapia
elettroconvulsiva (Nibuya M. et al., 1995; Duman R.S. and Vaidya V.A., 1998)
determinano un aumento dell’espressione di BDNF nel cervello di ratto. Inoltre,
sempre in uno studio su animali nel quale viene indotto uno stato di ansia tramite
privazione di etanolo, è stato visto che la somministrazione di fluoxetina (inibitore
selettivo della ricaptazione della serotonina) antagonizza la diminuzione dell’espressione di BDNF che si ha normalmente nell’animale sottoposto a questo
tipo di stress (Pandey S.C. et al.,1995).
In soggetti umani, studi post-mortem su pazienti depressi trattati con
antidepressivi mostrano un incremento dell’espressione di BDNF nell’ippocampo
rispetto a soggetti depressi non trattati (Chen B. et al., 2001).
Più recentemente sono stati effettuati dei lavori per valutare la concentrazione
di BDNF nel circolo sanguigno. Da questi è emerso che i livelli sierici di BDNF di
pazienti depressi non trattati sono inferiori rispetto a quelli riscontrati in pazienti
depressi trattati con antidepressivi (Shimizu E. et al., 2003).
A livello molecolare ciò che succede è che la serotonina (5-hydroxytryptomine,
5-HT) e la norepinefrina (NE), attraverso il legame con i loro rispettivi
recettori, provocano un aumento della concentrazione di cAMP (“Cyclic Adenosine
MonoPhosphate”) che induce l’attivazione della Protein Kinase C (“PKC”), la quale a
sua volta fosforila, attivandolo, il fattore di trascrizione CREB (“cAMP response
element binding”). CREB, come è stato precedentemente descritto, attiva anche la
trascrizione del gene BDNF, favorendo la plasticità e la sopravvivenza neuronale
(Duman R.S., 1998; Roseboom P.H. et al., 1995; Lin R.Z. et al., 1998; Markstein R.
et al., 1999; Lambert H.W. et al., 2001). A conferma di questa teoria esistono diversi
lavori, dai quali è risultato che il trattamento con antidepressivi provoca un aumento
dei livelli di CREB nell’ippocampo di ratto (Nibuya M. et al., 1996); inoltre nella
corteccia di pazienti depressi non trattati i livelli di CREB e di CREB fosforilato sono
inferiori rispetto a quelli misurati in pazienti depressi trattati con antidepressivi
(Dowlatshahi D. et al., 1998).
È stato visto che il trattamento cronico con
antidepressivi aumenta la neurogenesi ippocampale provocando una regolazione
positiva di cAMP e della via di trasduzione del segnale delle NT(Neutrofine). Inoltre studi in vitro
e in vivo dimostrano che CREB e BDNF sono mediatori fondamentali della risposta
terapeutica agli antidepressivi (D'Sa C. and Duman R.S., 2002).
Ancora:
Effetto sui fattori neurotrofici
I fattori neurotrofici sono proteine importanti sia durante lo sviluppo del sistema nervoso centrale che nei processi di sopravvivenza neuronale, con un ruolo fondamentale in quei fenomeni di plasticità sinaptica che sono alla base di una trasmissione centrale normalmente funzionante. Negli ultimi tempi, l’attenzione si è rivolta in particolare al Brain Derived Neurotrophic Factor (BDNF), una neurotrofina particolarmente espressa nell’ippocampo e nella corteccia frontale, che, oltre a svolgere un ruolo importante nei processi di apprendimento e memoria, riveste un compito fondamentale nella crescita, differenziazione, mantenimento e sopravvivenza neuronale. Questo fattore è implicato nella fisiopatologia di diverse patologie psichiatriche, fra cui la schizofrenia ed il disturbo bipolare, in cui è stata riscontrata una sua ridotta espressione (Hashimoto et al., 2004). E’ ben documentato che situazioni di stress possono ridurre l’espressione di questa neurotrofina nell’ippocampo di ratto (Ueyama et al., 1997). I ridotti livelli di BDNF potrebbero pertanto contribuire alla perdita delle spine dendritiche e all’aumentata vulnerabilità che caratterizza i neuroni deficitari di BDNF.
Diversi fattori, fra cui stimolazione ambientale, terapie elettroconvulsivanti, psicoterapie e farmaci, sono in grado di modulare l’espressione genica dei fattori neurotrofici. Tra i farmaci, numerosi composti utilizzati nel trattamento della schizofrenia, della depressione e del disturbo bipolare possono determinare un aumento dei livelli di BDNF in specifiche aree cerebrali. E’ stato dimostrato che un trattamento cronico con antidepressivi, litio o valproato può aumentare significativamente i livelli di BDNF, sia nell’ippocampo che nella corteccia frontale in modelli sperimentali (Duman et al., 1997). Anche gli antipsicotici possono modificare i livelli di BDNF. Tuttavia, mentre gli antipsicotici tradizionali, come l’aloperidolo, riducono i livelli di BDNF nell’ippocampo di ratto, composti di seconda generazione, fra cui clozapina, olanzapina e quetiapina, li aumentano (Bai et al., 2003). Inoltre, è stato dimostrato che un trattamento cronico con quetiapina o olanzapina è in grado di normalizzare la diminuzione dei livelli di BDNF ippocampali indotta a seguito a stress in modelli animali (Xu et al., 2002; Luo et al., 2004) Le potenziali implicazioni di queste osservazioni sono evidenti. Il trattamento cronico con quetiapina, così come con altri farmaci utilizzati nel trattamento del disturbo bipolare, modificando l’espressione del BDNF, potrebbe correggere le alterazioni morfofunzionali osservate in alcune strutture cerebrali più vulnerabili a situazioni, come lo stress, in pazienti con disturbo bipolare.
E ancora:
Effetto sulla neurogenesi
Un concetto fondamentale della neurobiologia, per molti anni ritenuto un dogma incontrovertibile, è l’impossibilità dei neuroni del sistema nervoso centrale di andare incontro a duplicazione cellulare. Negli ultimi anni è stata invece documentata la possibilità di neurogenesi, cioè di proliferazione di nuovi neuroni, in alcune aree cerebrali, in particolare nella zona subventricolare e nel giro dentato dell’ippocampo, mentre controversa sembra la sua presenza nella corteccia cerebrale (Eriksson et al., 1998). Alcuni studi sperimentali hanno recentemente dimostrato che il trattamento cronico con diverse classi di farmaci antidepressivi è in grado di aumentare la neurogenesi a livello dell’ippocampo di ratto e che tale processo sembra essere necessario per indurre effetti comportamentali in modelli animali (Malberg et al., 2000; Santarelli et al., 2003). Si è inoltre osservato che il trattamento con antidepressivi (ad esempio fluoxetina) può ripristinare la diminuzione della neurogenesi e l’atrofia indotte dallo stress (Malberg e Duman, 2003). Anche il trattamento cronico con i tradizionali stabilizzatori dell’umore quali litio ed acido valproico sembra stimolare la neurogenesi (Hao et al., 2004). Per quel che riguarda l’effetto di un trattamento con antipsicotici sulla neurogenesi, i dati al momento disponibili suggeriscono che la capacità di stimolare questo processo sia limitata agli atipici. Un aumento della neurogenesi è stato infatti descritto in alcune regioni dell’ippocampo di ratto in seguito a somministrazione di clozapina, risperidone, olanzapina e quetiapina, ma non di aloperidolo (Wakade et al., 2002; Kodama et al., 2004; Wang et al., 2004). Uno studio recente ha dimostrato che la quetiapina è in grado ripristinare la soppressione della neurogenesi ippocampale indotta nel ratto da situazioni di stress (Luo et al., 2005). E’ ipotizzabile che l’effetto dei farmaci sul processo della neurogenesi sia in parte dovuto alla loro capacità di indurre un’aumentata espressione dei fattori neurotrofici, come il BDNF, che a loro volta stimolerebbero tale processo.
©Edoardo Spina
Adesso,se ci riuscite,io non ci sono riuscito,e la cosa mi ha messo molto in crisi,di mettere insieme alcuni lavori,al fine di capirci e nella faccenda della memoria e cognitività che quella dell'invecchiamento precoce,cose che sono alla base delle nostre patologie funzionali,e su cui mi sono intrattenuto negli ultimi anni.
Questo lavoro recente porta avanti una tesi contraria alla cAMP:
Ringiovanire la memoria si puo';gli ultimi studi sulla cAMP.
Venerdì 29 Luglio 2011 10:01
Lidia Ianuario
Ringiovanire la memoria, creare un farmaco che fermi l'invecchiamento delle cellule o inventare l'elisir di lunga vita. Sembrano obiettivi irraggiungibili eppure, all'università americana di Yale, di ricerche se ne sono effettuate tante ed anche con ottimi risultati.
Questa volta lo studio riguarda una proteina, l'adenosina monofosfato ciclico (AMP ciclico o cAMP), che indebolisce la comunicazione tra le cellule nervose, riducendo la loro capacità di trasmettere impulsi elettrici. Rendere "adolescenti" alcuni neuroni, contrastando questa proteina, al fine di rendere reversibile la perdita di memoria dovuta all'età.
È questo il principio alla base dei test condotti su sei scimmie di età diversa, in collaborazione con la neurobiologa Amy Arnsten. Dagli esercizi a cui sono state sottoposte, per mettere alla prova la loro memoria a breve termine, sono stati raggiunti risultati soddisfacenti., come dimostrano i primi dati pubblicati su Nature.
Misurando la loro attività cerebrale, infatti, è stato scoperto che negli animali più anziani: vi è un minor numero di connessioni tra i neuroni della corteccia prefrontale; gli impulsi elettrici, con cui essi comunicano, hanno una frequenza più bassa; tale porzione del cervello, quindi, è quella che invecchia di più.
A cosa è dovuto tale stato avanzato delle cellule? Alla proteina cAMP, causa dell'indebolimento della comunicazione dei neuroni. È bastato inibirne l'attività con particolari principi attivi, per ringiovanire quelli affaticati e migliorarne il funzionamento, come i neuroni delle scimmie più giovani.
A tale scopo, è stata utilizzata anche la xxxxxxxxxx, dalle proprietà già note ai ricercatori, in quanto molecola usata già nel 1980 nell'uomo per trattare l'ipertensione e l'iperattività dei bambini. Presto la ricerca sarà effettuata anche sugli uomini, dati gli incoraggianti risultati: all'università americana di Yale numerosi sono i volontari che saranno sottoposti alla somministrazione di xxxxxxxxxx.
Quest'altro lavoro arriva a risultati diametricalmente opposti in relazione alla cAMP.
di Daniele Abbiati - 16 novembre 2009,
omississ.......LA NOTIZIA. Troppo lavoro, impegni eccessivi, e poi le normali incombenze quotidiane. Tormentati dalle cose da fare dormiamo sempre meno; ma la moderna «generazione senza riposo» potrebbe trovare una soluzione al sonno perso. Infatti, ricercatori Usa hanno scoperto come eliminare gli effetti deleteri della carenza di sonno sulle performance mentali. Resa nota sulla rivista «Nature», la scoperta lascia presagire la possibilità futura di una «pillola del riposo» che ci fa sentire riposati anche quando non c'è tempo per dormire. Condotto su topolini, lo studio è stato diretto da Ted Abel dell'Università della Pennsylvania a Philadelphia.
Gli esperti si sono accorti che, quando i topolini dormono meno, nel loro ippocampo, circuito cruciale per apprendimento e memoria, aumentano i livelli dell'enzima PDE4 e diminuiscono quelli di una molecola importantissima per memorizzare nuove informazioni: cAMP. Riducendo PDE4 sperimentalmente, cAMP aumenta e i topi non risentono del sonno perso, conservando normali performance mnemoniche e di apprendimento. Il sonno è irrinunciabile, per il nostro cervello; sono infatti numerosissimi gli studi che hanno dimostrato che perdendo ore di sonno le nostre capacità cognitive, di memoria e concentrazione scemano. Addirittura, uno studio di Elizabeth Gould della Princeton University pubblicato sulla rivista dell'Accademia Americana delle Scienze PNAS ha dimostrato che dormire poco «restringe» il cervello, riducendo il numero di neuroni dell'ippocampo. Gli italiani Chiara Cirelli e Giulio Tononi, esperti in scienza del sonno presso la University of Wisconsin School of Medicine, hanno dimostrato invece che il sonno è il momento per riordinare ricordi e conoscenze formate durante il giorno.
Ecco quindi che trovare un modo per dormire poco senza risentirne potrebbe essere una soluzione almeno per superare momenti particolarmente stressanti e impegnativi della vita, oppure per le persone che soffrono di insonnia. Gli esperti hanno cercato questa possibilità nel cervello dei topolini e hanno visto che quando si toglie loro il sonno, nell'ippocampo un circuito molecolare va in tilt: l'enzima PDE4 aumenta in modo eccessivo, provocando la riduzione della molecola cAMP, indispensabile alla formazione di nuove sinapsi, cioè le giunzioni di comunicazione tra neuroni. La formazione di sinapsi è il meccanismo per formare e saldare i ricordi; se le sinapsi non si formano i ricordi non si consolidano e vengono persi. Infatti, quando i neuroscienziati hanno ripristinato le condizioni molecolari normali dell'ippocampo riducendo i livelli di PDE4, cAMP è nuovamente aumentato e alcuni degli effetti cognitivi e di memoria tipici della deprivazione di sonno sono scomparsi nei topolini.
Imparando a modulare la concentrazione di PDE4, quindi, si potrebbe forse creare una «pillola anti-sonno» e aiutare chi, sofferente d'insonnia, vive un perenne deficit mnemonico e cognitivo. (fonte: Ansa, 21 ottobre 2009)
Non sono gli unici lavori che ti mandano in tilt,ce ne sono tanti altri,insomma,e non è cosa da poco,c'è chi asserisce una cosa importantissima per la salute,e chi l'esatto opposto,ed io mi limito a dire che non ho parole,da qui il mio comportamento prudente verso tutto e tutti.
Messaggio modificato da romy, 11 novembre 2011 - 02:51:12
Iosto'conChiara
Quando le voci in te parlano di fine;
quando la mente dice che hai perduto;
quando credi che sia impossibile;
eppure prosegui,ti sollevi sulla tua Spada;
e fai ancora un altro passo;
Lì è dove termina l'Uomo;
Lì è dove comincia Dio.
Mentre si aspettano future ricerche è importante per prima cosa non
nuocere.
Non è vero che i giorni di pioggia sono i più brutti, sono gli unici in cui puoi camminare a testa alta anche se stai piangendo.
"Nessun Medico può dire che una malattia é Incurabile.
Affermarlo é come offendere Dio, la Natura e disprezzare il Creato.
Non esiste malattia, per quanto terribile possa essere,
per la quale Dio non abbia una cura corrispondente".
Paracelso
“Questa realtà è solo un sogno di cui siamo convinti!”
Mio collegamento
Per quanto riguarda l'ipotesi che la CFS possa essere una forma di Depressione Mentale,tutti gli studi hanno contraddetto tale approccio.Per citare un solo ma importante rilievo clinico:i livelli di Cortisolo sono molto bassi nella CFS,al contrario di quelli alterati verso l'alto della Sindrome Depressiva.
Allora, se capiamo che siamo responsabili di ciò che viviamo, già questo cambia del tutto la visione delle cose.
Livello anormalmente alto o basso di cAMP causa difetti di apprendimento e di capacità di memoria,in generale.
Sul cAMP ci sarebbero molte cose da dire al fine di una buona memoria e cognitività,forse lo faro' un giorno sul mio topic,tempo permettendo,ora voglio solo ripetere una verità a cui sono arrivato da qualche anno,aumentare il cAmp nei giovani comporta un miglior apprendimento e memoria,accade l'inverso nelle persone adulte o anziane.Quindi il cervello dei giovani si comporta all'opposto dei cervelli dei vecchi ed anziani questo avviene anche negli animali da laboratorio,questo spiega anche tutta la diatriba sulla Cannabis terapeutica..........negativa nei giovani un toccasana negli anziani,perchè comporta una diminuzione,appunto,del cAmp e quindi potenzia la comunicazione tra neuroni e quindi la memoria,apprendimento e cognitività,mal ridotti nella CFS/ME,fibromialgia,MCS,MBS,ed altre......
https://www.youtube....h?v=ICjFAa2ZbIY
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